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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'archivio fotografico di Massimo Zattoni donato all'Istituto storico

L’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena ha ricevuto in donazione dalla signora Floriana Flamigni l’archivio fotografico del figlio, il fotografo forlivese Massimo Zattoni.

Recentemente l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena ha ricevuto in donazione dalla signora Floriana Flamigni l’archivio fotografico del figlio, il fotografo forlivese Massimo Zattoni.

Massimo Zattoni è nato a Forlì il 14 marzo 1961, ed è prematuramente scomparso il 3 aprile 1990. Appassionato fotografo, dal 1977 è fotoreporter e collabora con testate giornalistiche locali e nazionali, fra cui ”L’Unità” e “Il Forlivese”. L’affetto per la sua città lo porta a documentarne la quotidianità, a seguirne i principali avvenimenti e anche i meno conosciuti vissuti dalla sua generazione. Nei suoi scatti Zattoni documenta la vita sociale, politica e sportiva di Forlì, ma anche gli avvenimenti drammatici come il disastro aereo di Ferruzzi dell’11 dicembre 1979, inoltre Zattoni coglie eventi che diverranno significativi come il festoso ripopolarsi della piazza nei primi anni Ottanta documentato dai suoi servizi sul carnevale o sui festeggiamenti per la vittoria ai Mondiali di calcio in Spagna del 1982. Zattoni non manca di vivere e di documentare le espressioni della sottocultura nostrana, come i sit-in sotto il monumento di Aurelio Saffi della comune degli “Zappatori senza padrone” nata negli anni Settanta sul nostro Appennino, e i raduni Rockabilly di fine anni Ottanta. Inestimabili le sue immagini sul mondo della notte che immortalano i grandi artisti che si sono esibiti al Naima Jazz Club e il popolo dei locali “alternativi” della riviera romagnola. Significativi, infine, gli scatti che svelano una città in espansione e documentano il passato di una Forlì industriale, o la quotidianità celata e difficile dei detenuti nel carcere di Forlì.

Queste fra le ragioni che fanno dell’archivio fotografico di Massimo Zattoni un unicum prodotto dall’occhio attento di un fotoreporter professionista, ma anche di un giovane forlivese curioso e capace di cogliere gli aspetti sociali, culturali e politici di una città in trasformazione fra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Nello specifico l’archivio Zattoni è costituito da oltre 13.700 fototipi (stampe, provini, diapositive e negativi) realizzati dallo stesso Zattoni tra il 1977 e il 1990. La donazione è impreziosita da un attento elenco analitico redatto dalla madre Floriana, la quale ha organizzato le immagini per tipologia e soggetto. 

La preziosa donazione dell’archivio Zattoni ha seguito quella dell’archivio del fotografo Michele Minisci e, sommandosi all’archivio fotografico del Partito comunista e a quello della Camera del lavoro, contribuisce a fare dell’Istituto storico forlivese il principale conservatore della memoria visiva del nostra territorio per quanto riguarda la seconda metà del XX secolo.

Attualmente l’archivio fotografico Zattoni è adeguatamente collocato nei locali di Casa Saffi, sede dell’Istituto, in via Albicini 25. E’ stato messo a punto un progetto di conservazione e descrizione archivistica, finalizzato alla valorizzazione e messa a disposizione delle fotografie per il trentennale della morte del fotografo che ricorre nel 2020. Il progetto verrà presentato nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Istituto durante l’Open Day previsto per il 19 ottobre 2019 presso la sua sede. In questa occasione, sarà possibile visionare una selezione di scatti del fotografo e approfondire la sua biografia, auspicabilmente attraverso testimonianze di familiari, amici e colleghi.
 

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