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Per anni ha trasportato gratis gli ammalati, chiude l'Ava: "Mi sono ritrovato praticamente da solo"

L’ultimo atto dell’Associazione Volontari per l’Ammalato, per 26 anni capofila a Forlì del trasporto gratuito ammalati, è stato un gesto del presidente Ermes Galetti, andato in scena martedì

Addio all’Ava. L’ultimo atto dell’Associazione Volontari per l’Ammalato, per 26 anni capofila a Forlì del trasporto gratuito di persone sofferenti, dializzate e anziane, impossibilitate a recarsi nei luoghi di cura con mezzi propri, è stato un gesto del presidente Ermes Galetti tanto semplice quanto simbolico, andato in scena nella mattinata di martedì: la riconsegna a Sauro Bandi, direttore Caritas e gestore per conto della Diocesi di Forlì-Bertinoro della Casa Buon Pastore, delle chiavi della sede del sodalizio, posta in via dei Mille, 28.

Fino al 31 luglio scorso, l’onlus, fondata nel 1992 da Vasco Schiumarini e Martino Cichocki di ritorno da un pellegrinaggio al santuario francese di Lourdes, vantava ancora 6 mezzi perfettamente operativi. L’ultimo della serie, un Doblò attrezzato per il trasporto disabili, era stato donato nel 2010 dal Lions Club Forlì Host. “Sì – conferma Galetti, classe 1938 e in servizio all’Ava dal primo all’ultimo giorno - le vetture potenzialmente c’erano tutte. Quello che ci ha obbligato a scrivere la parola fine, è stato il venir meno della forza caritativa. E’ mancato il ricambio degli autisti e mi sono ritrovato praticamente da solo”. Il vero colpo letale alla sopravvivenza dell’Associazione, è stata la morte di Schiumarini, vero artefice del sodalizio. Grande invalido e pioniere delle battaglie per i diritti degli ammalati e dei disabili, Vasco si è spento il 7 dicembre 2016, all’età di 81 anni, nella sua casa di Dovadola, la stessa dove aveva costituito l’Ava nel 1992, per poi trasferirla a Forlì, prima in Corso della Repubblica e dal 1996 in via Dei Mille.

“Nei tempi d’oro – ricorda Galetti – l’Associazione ha avuto sino a 40 volontari operativi, fra cui 15 autisti coinvolti 24 ore su 24 in base alle esigenze manifestate dagli utenti”. Ogni giorno venivano assolti almeno 70 servizi di trasporto ammalati, circa 9mila l’anno con una media di 200mila chilometri percorsi in tutt’Italia. L’impegno degli autisti, tutti volontari, iniziava alle sei del mattino per finire quasi sempre in tarda serata. E’ stato uno slancio d’amore che ha consentito, fra gli altri, a circa sessanta dializzati di fare terapia settimanalmente nei vari ospedali della zona. “Per i nostri servizi – tiene a precisare Galetti - non sono mai esistite tariffe: ci siamo sempre sostenuti con offerte, feste di beneficenza, sottoscrizioni e lasciti dei tanti amici incontrati in questi anni”. Ermes spende le ultime parole da volontario Ava, per ricordare i fedelissimi di un cammino di gratuità che rimarrà indelebile nella storia della solidarietà forlivese: Mauro Assirelli, Mauro e Vittorio Vittorietti, Carlo Ravaglioli, Giuseppe Bardi, Stefano Canali, Roberto Tommasini, Rodolfo Regali, Giuseppe Pretolani, Giorgina Bentivogli, Giorgio Polloni, Martino Cichocki e, dulcis in fundo, l’indimenticabile Alfonsa Schibuola.

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