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Attrezzature mediche per la Bosnia, viaggio nella gemellata Donji Vakuf per una delegazione di Meldola

Nell’occasione, oltre a rappresentare il particolare rapporto di amicizia che unisce la Città di Meldola e la Croce Verde con la Bosnia, si sono poste nuove basi per future collaborazioni internazionali

Viaggio a Sarajevo ed a Donji Vakuf, città della Federazione di Bosnia ed Erzegovina, per il sindaco di Meldola Roberto Cavallucci, il direttore generale dell'Irst  “Dino Amadori” Giorgio Martelli, il presidente della Croce Verde Bidente Romano Paglia, il presidente della Protezione Civile di Meldola Gabriele Buono ed alcuni volontari. La delegazione ha incontrato, nell’Ambasciata italiana di Sarajevo, l’ambasciatore Marco Di Ruzza accompagnato dal primo segretario Lorenzo Donatelli e Alis Boloban, Direttore del Centro sanitario di Stolac, Zlatko Guzin e Adis Muslibegović, rispettivamente Direttore e Vicedirettore dell’ospedale cantonale “Safet Mujic” di Mostar, che nell’autunno scorso ha ricevuto in dono dall’ Irst “Dino Amadori”, grazie alla fondamentale collaborazione di Croce Verde Bidente e Protezione Civile di Meldola, cinquanta letti ospedalieri perfettamente funzionanti ma dismessi a seguito di un programma di ammodernamento.

Nell’occasione, oltre a rappresentare il particolare rapporto di amicizia che unisce la Città di Meldola e la Croce Verde con la Bosnia, si sono poste nuove basi per future collaborazioni internazionali. Successivamente il gruppo è arrivato a Donji Vakuf, Comune gemellato dal 2005 con il Comune di Meldola, dove è stato ricevuto dal sindaco Huso Sušić, dal Presidente del Consiglio comunale Muhamed Hodžić e dal direttore del Centro Sanitario Hamdija Mlinarević. L’incontro, svolto presso il Comune di Donji Vakuf, è stato l’occasione per ricordare, da parte del sindaco di Meldola Roberto Cavallucci, le tante missioni svolte negli anni passati a favore delle popolazioni bosniache, per commemorare Loris Venturi (promotore del gemellaggio) e Corrado Ghetti, due Sindaci recentemente scomparsi che tanto si sono prodigati per l’amicizia e la solidarietà internazionale tra i popoli. La visita al centro sanitario di Donji Vakuf è stata l’occasione per vedere l’ambulanza consegnata, nell’ottobre dello scorso anno, da Croce Verde Bidente grazie ad una donazione dell’Ospedale Civile di Baggiovara di Modena; un’ambulanza in uso per il soccorso, primo trattamento e trasporto di feriti, ammalati o infortunati.

Durante la missione si è parlato anche di progetti futuri. In particolare, nel corso di un incontro con  Emir Abdulović, Direttore dell'Ospedale per le Malattie polmonari di Travnik (capoluogo del Cantone della Bosnia centrale), è stata segnalata, da parte del medico bosniaco, la volontà di creare un dipartimento di oncologia, quale utile riferimento per una regione che oggi vede, come unica risposta, le strutture ospedaliere di Sarajevo. Un progetto nel quale l’IRST “Dino Amadori”, forte dell’esperienza già maturata con il Bugando Medical Center di Mwanza in Tanzania, può offrire un utile supporto.

“Donji Vakuf, la regione di Travnik, così come tutta la Bosnia Erzegovina – commenta Martelli – sono territori che ancora soffrono l’eredità del recente passato, il dramma della guerra; ma sono anche territori fortemente impegnati nel raggiungimento degli standard europei, anche in campo sanitario. Il nostro contributo potrà esser rivolto a dare un supporto in questa direzione, non solo offrendo strumentazioni o presidi in ottimo stato che per noi possono risultare ormai inadeguati, ma soprattutto aprendo canali formativi e di scambio che consentano a medici bosniaci di maturare esperienza nelle nostre sedi, a contatto con i nostri professionisti. Un altro campo di sicuro interesse è quello dei farmaci dove le nostre competenze potranno esser utili nella formazione del loro personale per il corretto e sicuro allestimento dei chemioterapici”.

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