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Il Foro di Livio

Il Foro di Livio

A cura di Umberto Pasqui

Un tavolo anatomico, una tavola da cucina, una casa misteriosa

In un sito internet di attualità interamente in latino, viene dedicato spazio a due romagnoli: Morgagni e Artusi. Cosa dicono di loro? E dove si trova la casa misteriosa riprodotta nell'immagine?

Il sito “Ephemeris” (ephemeris.alcuinus.net) di matrice polacca, intende riproporre il latino come lingua universale anche nella comunicazione. Nella sezione “Biographiae” spuntano due curiosità forlivesi. Il primo personaggio in evidenza è un grande medico, il secondo un grande gastronomo. Nel sito, si legge in latino una dettagliata biografia che sicuramente sarebbe piaciuta a Giovanni Battista Morgagni definito anatomiae princeps et pathologiae modernae conditor. Costui, anno 1682 in urbe Foro Livii (Italice: Forlì) natus erat.

Orfano del padre Fabrizio, fu cresciuto ed istruito dalla madre Maria Tornielli. Costei gli insegnò il latino, lingua che il futuro medico parlava correntemente. Non è un caso se il Liceo classico porta il suo nome. All’età in cui gli adolescenti odierni agguantano il “patentino”, Morgagni faceva parte della prestigiosa Accademia forlivese dei Filergiti: qui potenziò non solo il latino ma si applicò nella matematica, in archeologia e in astronomia.

Fu tanto precoce da essere uno studente universitario già a sedici anni a Bologna e qui, grazie alle lezioni di Antonio Maria Valsalva, incontrò l’anatomia. Nel 1701 era dottore in filosofia e in medicina con encomi dei professori. Fu assistente dell’imolese Valsalva ma poi fu chiamato alla cattedra di medicina teorica dell’Università di Padova come successore di Antonio Vallisneri (che, come Valsalva, dà il nome a uno dei padiglioni del nosocomio forlivese).

Dopo cinquant’anni di lavoro, si cimentò nella sua opera letteraria più famosa: il De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis, appunto. Pietra miliare della medicina, il testo pone le basi di un nuovo sistema fondato su un rigoroso metodo sperimentale. Ebbe un successo clamoroso in tutta Europa e fu indispensabile per le successive scoperte mediche.

Passando dal tavolo anatomico al tavolo della cucina, ecco nel medesimo sito anche una biografia del conterraneo Pellegrino Artusi. Il suo libro più celebre è reso con una rima gerundiva nel titolo: De scientia coquendi deque arte salubriter edendi. Come i volumi di Morgagni furono indispensabili per l’anatomia patologica, quello di Artusi è un caposaldo della gastronomia italiana.

Nella foto, si può vedere una “casa misteriosa”: si trova a Forlì, in via Missirini. Almeno così doveva essere un tempo. Passando dalla stradina tra corso Diaz e via Merenda, tra i civici 10 e 16 si nota un edificio. Ebbene, è la casa misteriosa, oggi. Chi avrà visto, giudicherà, magari sollecitando un intervento per valorizzarla. Infatti, quella è la casa del principe anatomico Morgagni.

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