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Riduzione dei consumi energetici: Cna sostiene la campagna ”Calore Pulito”

Cna sostiene la campagna Calore Pulito della Regione Emilia Romagna, che motiva e spiega i comportamenti da adottare al fine di conseguire gli obiettivi prefissati

Il riscaldamento è, dopo il traffico, la maggiore causa di inquinamento delle nostre città: il 40% del consumo energetico è dovuto agli impianti di riscaldamento e raffreddamento. La corretta gestione e controllo degli impianti di casa, diviene pertanto un dovere di chiunque  per la sicurezza, per la tutela della salute, per ridurre i consumi, risparmiare ed inquinare meno. Queste sono le principali ragioni per cui Cna sostiene la campagna Calore Pulito della Regione Emilia Romagna, che motiva e spiega i comportamenti da adottare al fine di conseguire gli obiettivi prefissati.

"Ad onor del vero - afferma Diego Prati, responsabile del settore impiantisti di Cna Forlì-Cesena - l’associazione promuove da anni una politica votata al risparmio energetico ed è ben lieta di sostenere la campagna regionale. Voglio segnalare che nel 2014, primi in Italia, abbiamo avviato un percorso formalizzato con tutte le amministrazioni comunali della nostra provincia, per l’applicazione di tecniche di rigenerazione in ambito urbano".

In seguito all’emanazione della Direttiva comunitaria 31/2010, nella nostra regione è entrato in vigore il regolamento numero 1 del 3 aprile 2017 che obbliga a rispettare i periodi di attivazione dell’impianto e le  temperature previste, alla registrazione dell’impianto presso il Catasto Regionale degli Impianti Termici (Criter), ad eseguire la manutenzione ed i controlli secondo le scadenze previste e ad apportare le eventuali modifiche proposte a seguito dei controlli.

"Devo sottolineare - conclude Prati - che l’obbligo di registrazione al Criter riguarda gli impianti di riscaldamento (caldaie, incluse quelle a pellet e legna) di potenza termica maggiore di 5 Kw, gli impianti di raffreddamento di potenza superiore ai 12 Kw e gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria, di qualsiasi potenza". Per evitare le previste sanzioni amministrative (da 500 a 3.000 euro) occorre accatastare l’impianto e farlo controllare dal manutentore di fiducia. Cna di Forlì-Cesena, associa circa 220 imprese del comparto termoidraulico.

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