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Edilizia in crisi: "E' il momento più nero della storia delle costruzioni"

Il Collegio Costruttori Edili della Provincia di Forlì-Cesena commenta i dati sull'edilizia in seguito all'uscita del "Rapporto Congiunturale sull'Industria delle costruzioni in Emilia-Romagna".

"Le costruzioni stanno vivendo il momento più nero della loro storia, siamo alla deindustrializzazione. Bisogna ridare credito alle famiglie e alle imprese e creare lavoro attraverso le opere pubbliche indispensabili". Questo il commento di Fabio Toni, Presidente del Collegio Edile di Unindustria Forlì-Cesena in occasione della presentazione del "Rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia Romagna" presentato lunedì scorso da Ance Emilia-Romagna.

Tra il quarto trimestre 2008 ed il primo trimestre 2013 il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna ha perso 46.300 occupati, pari ad un calo in termini percentuali del 27,8%, dato questo superiore rispetto alla già critica situazione nazionale ferma infatti al 22,1%. Dal Rapporto emerge come la crisi coinvolga quasi tutti i comparti: la produzione di nuove abitazioni in sei anni perde il 53,9%, l'edilizia non residenziale privata segna una riduzione del 35,3%, le opere pubbliche registrano invece una caduta del 38,2%. Solo il comparto della riqualificazione degli immobili residenziali, alla luce anche degli incentivi statali, mostra una tenuta dei livelli produttivi (+11.1%).

"Sempre critica è la situazione nella nostra provincia - aggiunge Toni - dove il comparto edile registra nel 2012 un calo complessivo pari al 5,3% rispetto all'anno precedente, dato questo dovuto soprattutto all'importante diminuzione di commesse sia pubbliche che private". "Siamo preoccupati per la perdita di valore che sta subendo il nostro settore e per la progressiva destrutturazione che sono costrette ad attuare le nostre imprese. Siamo da tempo nell'occhio del ciclone e se non si interviene con proposte attuabili da subito rischiamo che la situazione diventi irrimediabile".

Le previsioni per il 2013, infatti, indicano un'ulteriore calo di investimenti medi in provincia, risultato questo che metterebbe a serio repentaglio la sopravvivenza di numerose piccole e medie imprese che stanno ormai da anni subendo un inarrestabile calo del fatturato e ricorrendo alla Cassa Integrazione per evitare di rinunciare alla propria manodopera specializzata. Quello occupazionale è infatti un dato molto preoccupante confermato dal fatto che nel corso del 2012 è diminuito del 10,4% il numero dei lavoratori dipendenti occupati sul territorio provinciale, mentre si è registrato un aumento complessivo della Cassa Integrazione pari al 40% rispetto all'anno precedente.

"È sotto gli occhi di tutti - aggiunge Toni - quale sia il fabbisogno di ammodernamento abitativo ed infrastrutturale del quale necessitano le nostre città. Abbiamo le professionalità adatte per rispondere a queste esigenze e creare nuove opportunità di lavoro, manca però un progetto serio e ben definito da parte della Politica, troppo spesso imbrigliato da cavilli normativi e procedurali".

"Bene ha fatto il Governo con questi primi provvedimenti - ha proseguito il Presidente dei costruttori facendo riferimento agli eco bonus e alle semplificazioni per l'edilizia - ma bisogna avere più coraggio e immettere denaro con decisione sulle infrastrutture e sulla manutenzione del territorio".

Le proposte di ANCE sono quelle di ridare liquidità al settore attraverso un accordo con gli Istituti di Credito, puntare sulla semplificazione delle procedure e delle normative per incentivare le imprese a sviluppare iniziative sul territorio, rimettere così la città "al centro" dei programmi strutturali attraverso una pianificazione concertata del territorio con un'attenzione particolare alla normativa antisismica ed al sostegno dell'Housing Sociale.

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