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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Santa Sofia, si celebra il 73esimo anniversario della Battaglia di Biserno

Il programma prevede il ritrovo alle 10.30 a Biserno: gli alunni degli Istituti Comprensivi di Santa Sofia ed Alfonsine incontreranno i rappresentanti delle Anpi e delle amministrazioni comunali di entrambi i Comuni

Mercoledì, a Biserno di Santa Sofia, si terranno le celebrazioni per commemorare il 73esimo anniversario della Battaglia di Biserno, che nel 1944 vide fronteggiarsi tedeschi e partigiani. Il programma prevede il ritrovo alle 10.30 a Biserno: gli alunni degli Istituti Comprensivi di Santa Sofia ed Alfonsine incontreranno i rappresentanti delle Anpi e delle amministrazioni comunali di entrambi i Comuni, prima di deporre una corona ai caduti della Battaglia e di percorrere con una breve passeggiata nei luoghi della Memoria. Nell’inverno 1943/1944 gli alti comandi tedeschi, preoccupati dall’accrescersi delle capacità offensive dei partigiani, organizzarono una grande operazione antiribelli, per permettere l’esecuzione dei lavori sulla Linea Gotica in previsione dell’offensiva primaverile degli Alleati per liberare il nord.
 
Il grande rastrellamento d’aprile prese avvio nel versante toscano dell’Appennino il 10 aprile 1944 e la notte tra l’11 e il 12 aprile ingenti forze fasciste e tedesche raggiunsero Santa Sofia. La mattina del 12 aprile alcune centinaia di partigiani, molti dei quali disarmati, si trovavano dislocati sui crinali dei due contrafforti che bordano la valle del Bidente di Ridracoli; i partigiani attestati sul crinale di Biserno videro le truppe tedesche occupare la strada del Bidente e, alle ore 9.30, le videro passare il fiume Bidente sul ponte in località Molino di Berleta e muovere verso le loro postazioni. I tedeschi spararono sul monte cercando di colpire la fortificazione partigiana ma, giunta circa a metà strada, furono fermati da un fitto fuoco di fucili e di mitra proveniente dai russi-slavi appostati su Collina.

Nello stesso tempo una seconda colonna tedesca, dopo avere attraversato a guado il Bidente e percorrendo un sentiero da capre, sbucò all’improvviso sul fianco della postazione partigiana. Piazzata immediatamente una batteria di mortai, i tedeschi cominciarono a sparare e, contemporaneamente lanciarono due reparti celeri all’attacco. L’attacco ebbe inizio alle ore 9.30 e il fitto fuoco delle armi leggere dei partigiani fermò solo momentaneamente i nazifascisti. L’accerchiamento si fece più stringente anche per l’aiuto di spie locali, solo a quel punto il partigiano Lori (originario di Alfonsine) ordinò ai suoi di fuggire, trascinandosi dietro i feriti meno gravi.

Chi cercherà di portare aiuto arriverà troppo tardi o non riuscirà ad avvicinarsi: verso mezzogiorno è ormai tutto finito. Sul terreno restarono i corpi senza vita di 11 combattenti per la libertà. Passarono 11 giorni prima che nazisti e fascisti consentissero a Don Giovanni Spighi, parroco di Biserno e Ridracoli amico dei partigiani, di dare sepoltura a quei corpi straziati. La Battaglia di Biserno non fu però una battaglia perduta, perché permise alla Brigata di sganciarsi, di riorganizzarsi e continuare a combattere fino alla Liberazione del paese. ​

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