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Martedì, 30 Aprile 2024
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Il covid si porta via un volto storico del centro: addio a Gian Franco Neri, creò la concessionaria "Olivetti"

Tanti ricordano le prime ingombranti calcolatrici, o le rumorose macchine per scrivere, successivamente diventate elettriche e poi elettroniche

Il covid si è portato via Gian Franco Neri, 81 anni da poco compiuti, noto titolare della omonima concessionaria Olivetti, operativa fino agli anni 2000 in via Giorgio Regnoli. Neri, figlio di Bruno, geometra del Catasto e dell’ufficio Tecnico Erariale Genio civile, ma con spiccate attitudini architettoniche (suo il disegno della palazzina in viale della Libertà di fronte alla polisportiva Edera e denominata “villino Boni”) e Lea, madre casalinga ma tra le prime donne ad ottenere la patente ed “autista” del marito in innumerevoli tour in giro per l’Italia (per le stime dei danni di guerra), terminati gli studi di ragioneria, inizio’ a lavorare negli anni ‘60 per la Olivetti, l’importante azienda italiana di prodotti per ufficio, quale venditore e rappresentante per la Romagna.

A Gian Franco, nel giro di pochi anni, date le spiccate attitudini imprenditoriali delle quali disponeva, venne proposto di aprire direttamente un punto vendita, denominato “concessionaria Olivetti”, proprio nella sua città. Non si fece sfuggire questa opportunità e assieme alla moglie Rita, inaugurò nel 1969 un piccolo negozio di una trentina di metri quadri (su due piani), nella centralissima Piazza Saffi, a fianco dello storico bar Caffè della Borsa, attuale sede della Libreria Feltrinelli nel palazzo Talenti Framonti. Furono gli anni del boom economico dell’Italia nei quali tutte le aziende, piccole o grandi che fossero, ambivano a dotarsi di attrezzature per la gestione dell’ufficio.

Tanti ricordano le prime ingombranti calcolatrici, o le rumorose macchine per scrivere, successivamente diventate elettriche e poi elettroniche, come pure i primi mastodontici fotocopiatori per la duplicazione di documenti (ciclostili), fino agli arredamenti che l’importante azienda di Ivrea, produceva e commercializzava, firmati da architetti e designer di fama mondiale. Dagli anni ‘70 in poi, furono tantissime le famiglie che avevano in casa le piccole macchine per scrivere portatili, dalla lettera 22, storico “attrezzo del mestiere” di Indro Montanelli, alla Lettera 35, fino alla bellissima e rossa Valentine, esposta al museo "Moma" di New York. Occorrevano spazi sempre più ampi, quindi Gian Franco e Rita acquistarono e ristrutturarono il palazzo con l’ingresso in via Giorgio Regnoli all’angolo con le vie Fortis e Matteucci, precedentemente sede di rivendita di automobili, a tutti i forlivesi noto come il palazzo delle “due aquile” (dove attualmente è attiva la Banca Credem).

Nel 1978 venne quindi inaugurata la nuova sede della concessionaria Olivetti, quasi 1000 metri di struttura coperta e 500 di utile parcheggio in pieno centro città. Da li alla escalation nel ramo informatico il passo fu breve. I prodotti per ufficio con marchio Olivetti diventarono sempre più affidabili e all’avanguardia.  Furono anche tantissimi i personal computers “sfornati” e assemblati per oltre 20 anni con il marchio “Neri”, venduti a privati, aziende ed Enti, assieme alla moglie Rita e al figlio Roberto oltre ad una ventina di validi ed esperti dipendenti. Nella sua lunga attività imprenditoriale, Gian Franco Neri fu anche socio di Olidata, l’importante azienda cesenate di importanza nazionale (con l’amico-fondatore Carlo Rossi) e fu impegnato anche nel settore degli arredamenti di alto livello con il Poltronificio Zetauno, che contava oltre 50 addetti.

Imprenditore dinamico e polivalente, sempre sorridente e con la battuta pronta, Neri aveva la passione per le auto sportive e per gli aeroplani, (era un pilota a detta di tutti un po’ spericolato ma molto esperto con i velivoli dell’Aeroclub, associazione da anni non più attiva all’aeroporto “Luigi Ridolfi”), ed aveva conseguito anche il difficile brevetto per pilotare gli elicotteri. Gian Franco lascia il figlio Roberto, la sorella Annarita e tre nipoti, mentre la moglie Rita, nota a tutti come seria e infaticabile lavoratrice, venne a mancare circa 20 anni fa. I tantissimi amici e conoscenti, che vorranno tributargli l’ultimo saluto, potranno farlo durante i funerali che avverranno martedì alle 14.45 nella chiesa di Regina Pacis in viale Kennedy.

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