rotate-mobile
Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

A Castrocaro la festa patronale della Madonna dei Fiori

Dal programma liturgico della giornata, che inizierà alle 8 con la concelebrazione eucaristica del nuovo parroco don Oreste Ravaglioli, spicca anche la solenne processione con l’immagine mariana contornata da enormi mazzi di garofani

Sarà la Messa solenne delle 11 con servizio di canto liturgico del Gruppo Corale di Castrocaro Terme e Terra del Sole diretto da don Marino Tozzi, il momento clou delle celebrazioni della festa patronale della Madonna dei Fiori, in calendario domenica 12 aprile a Castrocaro Terme. 

Dal programma liturgico della giornata, che inizierà alle 8 con la concelebrazione eucaristica del nuovo parroco don Oreste Ravaglioli, spicca anche la solenne processione con l’immagine mariana contornata da enormi mazzi di garofani: presieduta dal vicario generale diocesano don Pietro Fabbri, a partire dalle 16 attraverserà il viale principale della cittadina guidata. La grande devozione tutta castrocarese per la Madre celeste nasce nel 1632: la popolazione locale, preservata dalla terribile peste dei due anni precedenti, fece solenne voto di organizzare ogni anno, nella domenica “in albis”, la prima dopo Pasqua, la festa della Madonna che sarà poi detta “dei Fiori”. 

Per l’intera giornata, lungo viale Marconi si terrà anche la tradizionale Fiera ambulante, che metterà in mostra una vasta gamma di prodotti legati al territorio, anche di carattere enogastronomico. La Festa patronale della Madonna dei Fiori avrà un’importante appendice liturgica lunedì 13 aprile, sempre nella chiesa dei Santi Nicolò e Francesco Nicolò: il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, nel corso della Santa Messa delle 10.30 conferirà il Sacramento della Cresima ai ragazzi dell'unità pastorale. Nei giorni della festa verranno distribuiti i tradizionali garofani benedetti, ma sarà anche possibile rinnovare l'iscrizione alla Compagnia della Madonna. L’effige della “Beata Vergine dei Fiori” è uno stucco a bassorilievo ricavato da un calco dell’opera dello scultore fiorentino Donato di Niccolò di Betto de Bardi, detto Donatello, oggi conservato nel Museo Federico di Berlino. “Il ritrovamento di tale pregevole stucco e l’attuale denominazione di Beata Vergine dei Fiori – scrive Giuseppe Mingozzi nel suo libro ‘Castrocaro storia e tradizioni’ – sono legati a leggende antichissime”. 

La prima afferma che “l’immagine, storicamente portata a Castrocaro da qualche autorità o famiglia fiorentina (fino al 1923 la località termale ha fatto parte amministrativamente della Toscana), fosse rinvenuta in un giardino infissa ad un pilastro, in mezzo a folti cespugli fioriti di prugnoli e circondata da un’intrecciata ghirlanda di bellissime ciocche di alti fiori freschi”. Un’altra teoria parte dall’asserita apparizione della Vergine al culmine della peste: alcuni paesani la videro mentre benediceva il paese con un mazzo di fiori in mano. La terza ipotesi, la più verosimile, parla di Madonna dei Fiori semplicemente perché l’evento si tiene in primavera. 

E’ invece accertato storicamente che Castrocaro non sia stata toccata dalla “morte nera” portata in Italia nel 1630 dalle truppe tedesche, scese in Lombardia per combattere a fianco del Duca di Mantova. La peste fece strage un po’ ovunque in Romagna e Toscana, salvo che a Castrocaro e Terra del Sole. La gente del posto, che si era rivolta preventivamente alla protettrice celeste, ascrisse alla Madonna la miracolosa esenzione dal contagio. Alla madre di Cristo è stato attribuito anche lo scampato pericolo dal terremoto del 1781, che seminò distruzione e morte in tutta la Romagna e nella vicina Forlì, toccando solo marginalmente Castrocaro. La Tre Giorni di festa patronale terminerà alle 20.30 di lunedì con la recita del Rosario e la successiva Reposizione dell'Immagine. Gran finale, alle 21.30, con il concerto bandistico in omaggio alla patrona. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Castrocaro la festa patronale della Madonna dei Fiori

ForlìToday è in caricamento