rotate-mobile
Alluvione, la ricostruzione

A quasi un anno dall'alluvione i 30 comuni della provincia decidono la gestione integrata delle acque meteoriche

Interventi e decisioni per la gestione integrata delle acque meteoriche nella provincia di Forlì-Cesena

A quasi un anno di distanza dalla violenta alluvione che ha flagellato la Romagna il 16 maggio del 2023 causando danni che hanno interessato famiglie e aziende, la società patrimoniale Unica Reti e i 30 Comuni della provincia di Forlì-Cesena promuovono una importante innovazione sul tema delle acque meteoriche e la gestione dei sistemi di drenaggio urbano. Un'evoluzione ritenuta opportuna e necessaria anche per dare una risposta alle mutate esigenze e agli effetti dirompenti dei cambiamenti climatici in atto, creando un argine che possa salvaguardare il territorio dai rischi idrogeologici sempre più evidenti. Il tutto nella consapevolezza che una gestione più sostenibile delle acque meteoriche può essere la chiave per adattare e ridurre l'impatto causato dai cambiamenti climatici estremi.

"Sulla base di questi elementi conoscitivi, delle autorevoli opinioni acquisite attraverso gli interventi espressi nel corso del Convegno svolto nel dicembre 2023 a Forlì sui sistemi di drenaggio urbano, sul favorevole consenso consolidatosi fra i dirigenti e funzionari degli Uffici tecnici comunali coinvolti nella ricognizione, i 30 Comuni dell’Ato 8 Forlì-Cesena hanno assunto la decisione di affidare il servizio di gestione integrata delle acque meteoriche al gestore del servizio idrico a partire dal primo gennaio 2025, favorendo quella logica e opportuna integrazione dei sistemi idrici, così come caldeggiato anche dalle più recenti direttive comunitarie, cogliendo altresì le opportunità normative e tariffarie che Arera ha recentemente introdotto con il nuovo Mti 4 (il nuovo metodo tariffario in vigore dal 2024)", sono le parole che Stefano Bellavista, amministratore unico di Unica Reti, ha rivolto agli amministratori dei 30 Comuni della provincia di Forlì-Cesena, nel corso dell’assemblea del Consiglio Locale di Atersir Forlì-Cesena.

Quello relativo all'affidamento del servizio di gestione delle acque meteoriche, decisione approvata dal Consiglio Locale di Forlì-Cesena, costituisce un passaggio opportuno, richiamato anche dalla Legge regionale 4/2007 che, all'articolo 5, stabilisce che al fine di conseguire maggiori convenienze economiche e gestionali, la gestione dei sistemi di fognature separate, delle canalizzazioni e degli impianti per la raccolta e il convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici impermeabili, nonché́ la gestione dei sistemi di raccolta e depurazione delle prime acque di pioggia è ricompresa fra le attività̀ del servizio idrico integrato a far data dal 1 gennaio 2007. Nel corso dell'incontro di giovedì, sono stati presentati i risultati della ricognizione svolta da Unica Reti, a partire dal 2022 in collaborazione con Hera – Divisione Acque e con il supporto tecnico di Envia, sulle reti acque meteoriche presenti all’interno del perimetro degli agglomerati urbani dei 30 comuni. Sono 827 i chilometri di rete fognaria che insistono nel territorio di Forlì-Cesena per totale di 1.471 scarichi e 138.360 caditoie: un patrimonio da potenziare e rendere adattivo per rispondere al meglio alle sfide rappresentate dal cambiamento climatico.

"Contemporaneamente all’avvio della ricognizione degli asset, è stata prodotta una mappatura puntuale" ha evidenziato l'amministratore Bellavista, rimarcando come la mappatura "potrà orientare con efficacia la necessaria azione di analisi delle criticità di drenaggio urbano e il successivo fondamentale lavoro di programmazione degli interventi di carattere adattivo e di mitigazione degli impatti che le precipitazioni determinano sul territorio di Forlì-Cesena. Di particolare rilievo il fatto che il lavoro di ricognizione svolto abbia prodotto una mappatura comprendente numerosi interventi di necessario adeguamento infrastrutturale censiti con l’ambizione di potere essere candidati al finanziamento sui fondi speciali Stato-Regione per il contrasto al dissesto idrogeologico".

"Questo censimento che è stato avviato due anni fa, in tempi non sospetti, ci permette di consegnare al gestore una mappatura precisa delle acque reflue. Il progetto avrà un importante impatto per rendere maggiormente tutelato il nostro territorio", sono le parole dell'asessora all’Ambiente di Cesena e presidente Atersir Emilia Romagna, Francesca Lucchi. "Il lavoro svolto ci mette a conoscenza dello stato attuale dei sistemi di drenaggio urbano ed è propedeutico per predisporre le progettazioni necessarie per la realizzazione di nuove reti da attuare a partire dai quartieri più colpiti dall’alluvione che hanno dimostrato maggiore fragilità", sottolinea l'assessore all’Ambiente di Forlì e coordinatore del consiglio locale di Atersir Emilia Romagna, Giuseppe Petetta.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A quasi un anno dall'alluvione i 30 comuni della provincia decidono la gestione integrata delle acque meteoriche

ForlìToday è in caricamento