rotate-mobile
Cronaca

Scuola, "Alle medie accompagnati dai genitori". "Non è una nuova legge"

L'esternazione nasce da una sentenza della Cassazione che condannava scuola e Miur per la morte di uno studente di undici anni finito sotto lo scuolabus 15 anni fa lungo una strada pubblica all'uscita di scuola

Ha fatto discutere una frase del ministro della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, a proposito dell'obbligo per i genitori di andare a prendere i figli all'uscita da scuola. Un'esternazione ("Gli studenti minori, anche quelli delle scuole medie, vanno consegnati ai genitori al termine delle lezioni e non possono allontanarsi da soli perché la scuola ha il dovere di provvedere alla loro sorveglianza per tutto il tempo in cui le sono affidati") che nasce da una sentenza della Cassazione che condannava scuola e Miur per la morte di uno studente di undici anni finito sotto lo scuolabus 15 anni fa lungo una strada pubblica all'uscita di scuola.

La Cassazione ha affermato che l'obbligo di vigilanza in capo all'amministrazione scolastica, discendeva da una precisa disposizione del Regolamento d'istituto, ma il ministero dell'istruzione precisa che la responsabilità della scuola sussiste non solo se il Regolamento di istituto impone al personale scolastico compiti di vigilanza: "in realtà - si legge in una nota del ministero di Viale Trastevere - la responsabilità della scuola si ricollega più in generale al fatto stesso dell'affidamento del minore alla vigilanza della scuola. La Cassazione civile ha infatti più volte affermato il principio secondo cui l'istituto scolastico ha il dovere di provvedere alla sorveglianza delle allieve e degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui le sono affidati e quindi fino al momento del subentro, almeno potenziale, della vigilanza dei genitori o di chi per loro. Secondo la Cassazione, il dovere di sorveglianza degli alunni minorenni è di carattere generale e assoluto, tanto che non viene meno neppure in caso di disposizioni impartite dai genitori di lasciare il minore senza sorveglianza in luogo dove possa trovarsi in situazione di pericolo". Le finalità di questo obbligo di vigilanza "sono duplici: impedire che il minore compia atti illeciti e salvaguardarne l'incolumità".

"Dunque non una nuova legge, ma una presa d'atto di fronte ad una sentenza che espone al rischio e alla responsabilità dirigenti scolastici e insegnanti - chiarisce il deputato Marco Di Maio -. Stiamo lavorando ad una norma che corregga il nostro ordinamento e tenga insieme la necessità di proteggere i ragazzi al di sotto dei 14 anni (che la legge oggi considera incapaci di intendere a volere) con la necessaria e giusta autonomia che le famiglie possono e devono avere nel gestire i propri spostamenti e la propria vita. Una questione di buon senso, che contiamo di riuscire a chiarire definitivamente nelle prossime settimane". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola, "Alle medie accompagnati dai genitori". "Non è una nuova legge"

ForlìToday è in caricamento