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Cronaca

Fa tappa a Forlì la sfida di Achille Abbondanza alla fibrosi polmonare idiopatica

Achille Abbondanza affronterà un percorso in bicicletta da Padova a Roma per far conoscere questa malattia di cui è affetto

Passerò anche per Forlì l’affascinante e commovente sfida di Achille Abbondanza alla fibrosi polmonare idiopatica. Nell’ambito della "Settimana mondiale dell’IPF", con campagne di sensibilizzazione e informazione sulla Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF), Abbondanza affronterà un percorso in bicicletta da Padova a Roma per far conoscere questa malattia di cui è affetto. 45 anni, ha due figli e a febbraio 2016 ha ricevuto la diagnosi di IPF. "Pedalando per l’Italia senza perdere un respiro": non si tratta di una gara, ma di un viaggio fatto con altri partecipanti sosterranno il 45enne raggiungere l’obiettivo di questa esperienza lunga 7 giorni. Partendo da Padova, dopo aver fatto tappa a Modena e Forlì, proseguirà il suo tour a Pistoia e Siena, per chiudersi a Roma il 23 settembre, in memoria di Alessandro Giordani, presidente Fimarp prematuramente scomparso alcuni mesi fa. 880 chilometri densi di speranza per toccare alcune delle principali associazioni che operano in Italia nel campo dell’Ipf. 

Le iniziative a Forlì

Con l’occasione a Forlì, grazie al coinvolgimento dell’associazione Morgagni Malattie Polmonari, si terranno diverse attività e verranno distribuiti materiali informativi dedicati a comprendere l’esperienza di chi è costretto ogni giorno a fare i conti con la malattia che, lasciando senza fiato, rende difficile compiere le cose più semplici, come camminare o fare le scale. "Lunedì alle 15 in piazza Aurelio Saffi - dichiara Matteo Buccioli, presidente dell’associazione Morgagni Malattie Polmonari di Forlì - è previsto l’arrivo di Achille che verrà accolto dai nostri volontari e pazienti e dalle autorità cittadine. La giornata, patrocinata dal Comune di Forlì, proseguirà sempre in piazza Aurelio Saffi dalle 16 fino alle ore 19.30, con le analisi spirometriche gratuite rivolte alla cittadinanza ed un brindisi solidale attraverso il quale raccogliere fondi da destinarsi alla Ricerca Scientifica sulle patologie rare polmonari. Inoltre, dal 18 al 22 settembre, nella “piazza” dell’ospedale G.B. Morgagni - L. Pierantoni, verrà allestito un punto informativo dove la nostra associazione distribuirà materiale informativo. La settimana dedicata alla Fibrosi Polmonare Idiopatica si concluderà il 24 settembre all’ospedale Morgagni-Pierantoni, dove all’interno della sala Pieratelli si terrà una giornata di confronto dedicata alla comunicazione per i pazienti con il supporto di uno psicologo".

“Purtroppo sono ancora troppe le malattie polmonari che rubano i nostri respiri. L’IPF, sconosciuta ai più, è una di queste – conclude Buccioli -. Non se ne conoscono le cause, ma ne è ben noto il suo decorso. La scarsa conoscenza unita a sintomi molto comuni con altre malattie respiratorie può determinare un ritardo diagnostico che si ripercuote sul paziente. La necessità di aumentare la conoscenza di queste patologie ci spinge a sottolineare l’esigenza di sistemi di raccolta dati che possano aiutare la Ricerca Scientifica a trovare nuove soluzioni. La disponibilità di terapie in grado di rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita dei pazienti, ci spinge ad organizzare iniziative rivolte a medici e cittadini per sensibilizzarli sull’importanza della diagnosi precoce e per condividere esperienze aiutando chi ne soffre a non sentirsi solo".

Che cosìè l'Ipf

L’IPF è una malattia rara difficile da riconoscere, la cui diagnosi arriva in media con un ritardo di circa 2 anni dalla comparsa dei primi sintomi, a causa della similitudine con quelli di molte altre malattie respiratorie. Un tempo troppo lungo che, sommato al ritardo terapeutico, si ripercuote sul paziente, che solo nel 50% dei casi sopravvive più di 2-5 anni dalla diagnosi.
È noto che non c’è una cura definitiva, ma non è altrettanto nota l’esistenza di modalità diverse per gestire la malattia e rallentarne la progressione, alleviandone i sintomi e migliorando la qualità di vita del paziente. Non solo cure farmacologiche, ma anche procedure di auto-gestione per migliorare la respirazione fino alla possibilità di trapianto per i pazienti di età inferiore a 65 anni.

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