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Cronaca

Da Regina Pacis la risposta al grido di aiuto dei cristiani di Mosul in Iraq

Il legame di don Roberto con i cristiani iraqeni risale a molti anni fa, quando ospitò in parrocchia il sacerdote Majeed Attalla, allora giovane studente

Prosegue a Forlì la campagna “Adottiamo i cristiani di Mosul” con la partecipazione di molti forlivesi attraverso offerte e preghiere nell’aiuto concreto alle migliaia di profughi cristiani che sono dovuti fuggire in una notte dalla loro case e dalle loro terre, minacciati dall’Isis. Da quattordici mesi sono accampati in situazioni indescrivibili, ancora senza alcuna speranza di poter tornare nei loro paesi di antica tradizione cristiana e senza altre prospettive in quanto la comunità internazionale non riesce a elaborare progetti di umanità a riguardo di questi popoli così martoriati.

Per un aggiornamento della situazione nel prossimo fine settimana arriveranno a Forlì il Vescovo siro-cattolico di Mosul (Iraq) monsignor Yohanna Petros Mouché e un suo sacerdote p. Majeed Attalla, attualmente profughi in Kurdistan, ad Antawa, periferia di Erbil. Don Roberto Rossi, parroco di Regina Pacis, che per primo si è attivato per la raccolta dei fondi ha organizzato un incontro che si terrà nella sala della comunità venerdì alle 21. Il legame di don Roberto con i cristiani iraqeni risale a molti anni fa, quando ospitò in parrocchia il sacerdote Majeed Attalla, allora giovane studente.

In seguito Majeed tornò nella sua terra per collaborare con il vescovo nell’evangelizzazione e nella difesa del suo popolo. A maggio don Roberto, insieme ad Edoardo Bairamai, si è recato in visita ai campi profughi del Kurdistan, riportandone testimonianze commoventi. La serata di venerdì costituirà un momento di testimonianza e di conoscenza della situazione dell’Iraq e del Kurdistan, per promuovere una riflessione seria sulle prospettive del Medio Oriente e il rapporto con l’Europa e per esprimere la loro riconoscenza per ogni forma di solidarietà ricevuta, specialmente con l’operazione “adottiamo i cristiani di Mosul”. Ingresso libero e aperto a tutti.

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