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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Guerra degli aeroporti, l'assessore Colla: "In cielo c'è spazio per tutti, Forlì è un patrimonio dell'Emilia-Romagna"

Le economie di scala non si fanno facendo sparire qualcuno, ma tenendo assieme tutti i patrimoni. L'Emilia-Romagna ha bisogno di tutti gli aeroporti”. Da più parti si chiedeva un intervento della Regione.

“Sento parlare di uno scontro nei cieli, ma nei cieli c'è spazio per tutti. Le economie di scala non si fanno facendo sparire qualcuno, ma tenendo assieme tutti i patrimoni. L'Emilia-Romagna ha bisogno di tutti gli aeroporti”. Da più parti si chiedeva un intervento della Regione per sedare l'attacco da parte del Comune e degli esponenti politici di Rimini, di tutti gli schieramenti, nei confronti dell'aeroporto di Forlì, e la risposta è giunta per bocca dell'assessore allo Sviluppo economico e al lavoro Vincenzo Colla, che giovedì pomeriggio è stato ospite della presentazione del progetto Isaers Academy Aviolab.

Isaers Academy Aviolab va a raccogliere l'eredità della società pubblica Isaers, realizzata quasi trent'anni per l'insediamento di Ingegneria aerospaziale nel polo tecnologico aeronautico di Forlì e in via di scioglimento per le normative sulle società pubbliche. Da alcuni anni, grazie a docenti, un simulatore di volo e un aeromobile didattico Cessna,  sempre di più si configura un soggetto specializzato a livello europeo nell'alta formazione specialistica aeronautica con master e corsi sulla sicurezza del volo, per gli operatori del volo aereo e dei servizi aeroportuali. Dal 2013 Isaers è autorizzato da Enac a erogare corsi di addestramento per la manutenzione aerea, concedendo anche la licenza di Manutentore Aeronautico valida per tutta Europa. Personale formato a Forlì è attualmente in servizio alla Lufthansa. E proprio una Scuola per Manutentori Aeronautici è il nuovo obiettivo dell'Academy Aviolab. La scuola di manutenzione è inserita nel piano industriale di FA Srl, la società di gestione dello scalo.  “Noi non vogliamo solo essere partner ma accompagnarvi nel progetto”, spiega l'assessore Colla raccogliendo numerosi applausi e rispondendo ad Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio che poco prima l'aveva sollecitato a sostenere economicamente il progetto  “inserendolo in modo armonico nel quadro della formazione professionale e dei suoi finanziamenti”.

Ha detto Colla: “Il progetto ci piace, lo seguirò personalmente, ha una filosofia netta che condividiamo: dobbiamo governare la tecnologia e per farlo bisogna avere le competenze. In una regione che ha 170 miliardi di PIL, di cui 70 miliardi di export, chi più dell'aviazione può metterci in relazione con il mondo?”. Per cui per la Regione lo spazio in cielo c'è per tutti, perché “ogni città ha delle radici, questo aeroporto nato nel 1936 ha radici,  una storia e le capacità per dare risposte alle esigenze di tutta l'Emilia-Romagna e non possiamo disperdere un patrimonio della nostra regione”. E aggiunge: “altre città hanno altri patrimoni”, anch'essi necessari. 

Questo il ragionamento dell'assessore regionale: “L'avio è la filiera più innovativa del mondo, se ne usciamo, usciamo dall'innovazione, è un fatto di politica industriale dell'Emilia-Romagna e dell'Italia. Se non lo facciamo noi, la missione strategica della manutenzione degli aerei sarà consegnata ad altri, pensiamo alla rilevanza di economia circolare del lavoro di dismissione di un aereo, sono tutte professionalità di alto livello. Il nuovo mondo sarà l'epoca della conoscenza,  alle nostre università vengono persone da tutto il mondo” e quando si forma un grande polo formativo questo “si irradia in tutti i territori intorno, ce n'è per tutti, e quando i talenti si sono formati e non li disperdiamo all'estero, arrivano anche le imprese”.

E quindi infine Colla: “Nel cielo c'è posto per tutti, non dobbiamo perdere nessun patrimonio ma dare specificità ad ognuno e seguirlo in una sua mission che non compete con gli altri, portando a  casa pezzi di economia. Come Regione andiamo da tutti, se c'è un problema siamo per fare la giusta mediazione e per riconoscere il patrimonio di tutti. Il nostro obiettivo è dobbiamo portare la Romagna nel mondo, e se c'è la Romagna nel mondo c'è anche l'Emilia-Romagna. Non facciamo rotture territoriali perché la regione è una grande città che sta nel mondo”.

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