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Cronaca

Aeroporto, fissata la data della riapertura. La Lega: "Massimo sostegno". Il Pd risponde alle accuse del centrodestra

"Un miracolo - dice il leghista - quello che è stato compiuto da questa cordata di sani e bravi imprenditori romagnoli che si sono presi carico di una situazione allucinante"

Aeroporto operativo al 1 di aprile del 2019? E' la scadenza che si è posta la FA Srl, la nuova società che andrà a gestire il "Ridolfi" e che ora è impegnata in una serie di incombenze tecniche e amministrative per poter riaprire lo scalo al traffico passeggeri. Questa, insomma, potrebbe essere la data per tornare a vedere operativo lo scalo, dopo la tragica esperienza di "Air Romagna". Il consigliere comunale della Lega Daniele Mezzacapo promette che il Carroccio sosterrà la ripartenza dello scalo di Forlì, come ha annunciato Ettore Sansavini che insieme a Giuseppe Silvestrini e altri imprenditori sono riusciti a salvare l'aeroporto di Forlì. 

"Un miracolo - dice il leghista - quello che è stato compiuto da questa cordata di sani e bravi imprenditori romagnoli che si sono presi carico di una situazione allucinante di cui era vittima tutto il territorio. Ancora una volta abbiamo assistito al privato che ha dovuto soccorrere il pubblico per le nefandezze perpetrate. Noi della Lega - sottolinea il consigliere comunale del Carroccio - non abbiamo mai tollerato di vedere morire l'aeroporto Ridolfi di Forlì, ci abbiamo creduto fino in fondo proprio quando ormai il Partito Democratico e l'amministrazione comunale forlivese avevano tirato i remi in barca. Ci siamo battuti, e io, in prima persona, mi sono messo a disposizione come consigliere comunale sollecitando tantissime volte in Consiglio comunale il problema "Ridolfi", quando addirittura l'assise non ne voleva più sentire parlare".

"Non voglio nessun merito - dice Mezzacapo - ma di certo la Lega ha fatto di tutto, pur essendo all'opposizione e quindi con le armi spuntate. E anche adesso siamo a disposizione della cordata". "E qui - attacca Mezzacapo - è lampante tutto il fallimento della Sinistra forlivese che non ha saputo gestire una struttura che per l'economia del territorio diventa fondamentale. L'arrivo di Halcombe è stata poi l'ennesima pagliacciata che il Partito Democratico ci aveva propinato. E quelli che adesso voglio mettere il cappello sopra l'affare che ha salvato lo scalo di Forlì, sono gli stessi che giravano a braccetto con l'americano in corso Garibaldi e per le vie del centro. Poi sappiamo come è andata a finire".  Tornando invece al futuro, il consigliere comunale della Lega spera proprio che "in coincidenza del primo volo annunciato da Sansavini per aprile 2019, la Lega possa essere al Governo della città per poter lavorare insieme e aiutare questa cordata di imprenditori che hanno dimostrato con le loro grandi aziende di sapere lavorare bene".

Forza Italia

Fabrizio Ragni, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Forlì e coordinatore provinciale degli azzurri, parla di "un secondo segnale positivo per i manager e le importanti realtà aziendali del nostro territorio che hanno creduto nel progetto e presentato il piano di rilancio dell’avio struttura. Proprio perché ereditiamo sfortunate gestioni che oggi possiamo chiedere alla politica e soprattutto agli amministratori del Pd di starne fuori e non strumentalizzare la vicenda. Anzi chiediamo di ridurre al minimo i complimenti  di facciata e lavorare duro e in silenzio nell’esclusivo interesse della città, visto che  sulla strada del decollo definitivo del Ridolfi troveremo la Sab che gestisce il Marconi di Bologna e i “cugini” che gestiscono l’ex scalo militare di Rimini. Ce li troveremo come concorrenti nella “guerra dei cieli” ed alla nuova società si dovrà offrire il massimo sostegno politico amministrativo che certamente il Pd di Forlì, succube di quello di Bologna, non potrà garantire mai. Lo stesso Marco Di Maio, che canta vittoria oggi, a proposito dell’avventura di Halcombe aveva inizialmente parlato di ‘progetto solido".

"Questa volta che il progetto di gestione ha radici nell’imprenditoria locale privata  chiediamo al sindaco Drei, negli ultimi scampoli del suo mandato, di sostenerlo ai tavoli regionali nell’interesse del nostro territorio ricordandosi che il primo soggetto che ha sempre fomentato la “guerra dei cieli” è stato proprio Bologna, la società di gestione dello scalo contraria all’integrazione con gli scali di Forlì e Rimini. E allora si verifichino subito le annunciate disponibilità a investire da parte della giunta Regionale nelle infrastrutture a servizio del Ridolfi e vedremo con i fatti se questo sostegno diventerà concreto, e non solo una mera promessa sulla carta. Vada all’incasso, Drei, con i suoi “amici” del Pd di Bologna - aggiunge l'esponente azzurro -. E noi a Forlì come Centrodestra non ci siamo mai azzardati a rinunciare a questa importante infrastruttura. Anzi,  ne abbiamo sottolineato l’ importanza strategica per tutto il comprensorio, intravedendone l’opportunità di lavoro a favore di imprese e cittadini e nello sviluppo dell’indotto. Un vero e proprio volano a supporto dell’ attività di promozione turistica non soltanto forlivese  e delle  splendide città d’arte del nostro comprensorio, ma anche per la riviera e l’entroterra cesenate e ravennate. Territori che si sono pronunciati già  favorevolmente in favore del rilancio del Ridolfi".

Ugl

L'Ugl, attraverso il segretario generale Filippo Lo Giudice, "auspica che il decollo dell’importante infrastruttura costituisca il necessario volano per il rilancio occupazionale e dei servizi dell’intera cittadella del volo di via Seganti. L’ aeroporto di Forlì è bloccato dal 201 e l’ex personale Seaf da quella data ha avviato una lunga battaglia sindacale per la ricollocazione. In tutti questi anni il nostro appello a tenere in vita lo scalo e la sollecitazione agli enti di salvare il posto di lavoro del personale  impiegato fino alla chiusura del Ridolfi è stato costante, anche quando alcune forze politiche chiedevano di trasformare la pista in un campo di patate o in un’ area verde per far decollare mongolfiere. Soluzioni  bislacche che lasciano il posto alle proposte più serie della nuova società".

Il segretario generale del sindacato Ugl di Forlì-Cesena-Rimini-Ravenna chiede proprio alla nuova società di gestione del Ridolfi un incontro il più presto possibile, almeno dopo la conclusione dell’iter burocratico autorizzativo e il via libera definitivo dell’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, ha  già concesso un primo “ok” nel giugno scorso. "Chiediamo a Sansavini, e formalizzeremo la richiesta anche per  iscritto, un incontro per conoscere il progetto industriale e conoscere nel dettaglio l’aspetto occupazionale di questa iniziativa imprenditoriale , nonché i dettagli del  programma di riqualificazione tecnico/materiale dell’aeroporto. Così da avere un quadro preciso della nuova struttura e poter fornire il nostro apporto a tutela e formazione delle risorse umane che saranno ricollocate in questo scalo  e concorreranno  a questa occasione di ulteriore valorizzazione della  Romagna , sia in termini turistici che di servizi e di trasporto e logistica".

Di Maio: “Senza bando non ci sarebbe stata la cordata”

Risponde alle polemiche il deputato Marco Di Maio: "È positivo leggere di date, impegni e programmi per la riapertura dell’aeroporto di Forlì. Quando ci siamo battuti per ottenere un nuovo bando - vincendo anche resistenze e contrarietà di chi oggi si affanna a mettere il  proprio cappello sull’operazione non avendo mosso un dito perché tutto andasse a buon fine - lo abbiamo fatto perché sapevamo che questa volta il mondo imprenditoriale romagnolo non avrebbe fatto scena muta come ai tempi della gara precedente a cui partecipo Halcombe senza alcun investitore locale. Sosteniamo il loro tentativo e lasciamo da parte l’inutile teatrino della politica". "Basta con le accuse senza senso, infondate e da chi non ha mai mosso un dito a sostegno dell’aeroporto - fanno eco Valentina Ancarani e Massimo Zoli, segretari dell'Unione Territoriale e Comunale -. Bisogna solo ringraziare chi oggi sta investendo sullo scalo forlivese e ricordare (ma gli imprenditori lo sanno benissimo) che questa operazione è possibile solo grazie alla tenacia con cui l’Amministrazione, assieme ai parlamentari della scorsa legislatura, si è impegnata per ottenere un nuovo bando. Circostanza contro la quale abbiamo letto dichiarazioni e polemiche da parte di chi oggi vuole mettere il capello su questa novità." "La si smetta con questo spettacolo indecoroso e si lascino lavorare gli imprenditori mostrando (almeno una volta) la compattezza di tutto il territorio attorno alla loro impresa", concludono Ancarani e Zoli.

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