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Cronaca

Aeroporto, Drei: "Priorità alla Romagna, non a Bologna". Di Maio: "Lavorare sull'esistente? Allora l'ospedale di Cesena..."

"Parlare del futuro del Ridolfi ha molto a che fare col futuro della Romagna. La priorità non è Bologna. La priorità è la Romagna"

“Parlare del futuro del Ridolfi ha molto a che fare col futuro della Romagna. La priorità non è Bologna. La priorità è la Romagna”: è la risposta che il sindaco Davide Drei manda, con un post su Facebook, ai suoi omologhi di Ravenna e Cesena. Entrambi i sindaci delle città vicine hanno mostrato particolare freddezza sul rilancio dell'aeroporto “Ridolfi”, non considerandolo strategico per i loro rispettivi territori e spiegando di preferire “l'esistente”, vale a dire l'aeroporto di Bologna.

Per Drei, tuttavia, non c'è "niente di nuovo sul fronte della politica municipalistica romagnola. Ravenna e Cesena confermano e ribadiscono il disimpegno sull’aeroporto Ridolfi, già avviato anni fa uscendo dalla compagine sociale dello scalo forlivese. Purtroppo, mi viene da dire, almeno per due motivi". Il sindaco rivendica a suo favore "la rinnovata attenzione del sistema economico e turistico romagnolo sull’aeroporto Ridolfi e sulla interconnessione con il sistema di comunicazione del territorio, riconosciuta dalle categorie economiche e singoli imprenditori. Un interesse concreto e serio, animato da sfida e coraggio che merita di essere raccolto e sostenuto, non soffocato o annichilito".

Inoltre spiega che "la Romagna che verrà, di cui si parla tanto come unità amministrativa unica, dovrà fondarsi non come erede di amministrazioni provinciali in crisi, quanto come sistema di amministrazioni locali unite da un Patto per la crescita e la coesione sociale, in una logica di programmazione strategica e di sviluppo equilibrato e vantaggioso per tutti i territori. Infrastrutture comprese, soprattutto quelle esistenti. Non dobbiamo sprecare questa occasione".

DI MAIO – Anche il deputato forlivese del Pd Marco Di Maio difende l'aeroporto: “Tutti a parlare dell'aeroporto di Forlì ora; ma dove erano questi quando non ci credeva nessuno e c'era da lottare persino per ottenere un semplice bando per la privatizzazione? Quando c'era da lavorare insieme, al di là delle appartenenze politiche e territoriali? Quando c'era da provare a rilanciare un progetto anziché uscire dalla partita e ritirare le partecipazioni? Chissà. Si dice: "L'aeroporto di Forlì può essere una grande opportunità per tutti": certo, ma servono i fatti oltre alle parole dette per catturare un po' di visibilità”.

Di Maio ribalta quindi provocatoriamente il ragionamento. Aggiunge il deputato dem: “Si dice che dobbiamo far funzionare quello che c'è oggi, non quello che ancora non c'è. Certo, quindi dobbiamo dedurre che non va preso in considerazione un nuovo ospedale a Cesena per il semplice fatto che si deve fare con quello che c'è oppure che la metropolitana di costa va abbandonata perché le cose vanno a rilento? Non credo sia una buona idea accontentarsi di mantenere il presente e ragionare in questi termini; ritengo, invece, sia giusto pensare anche a ciò che può servirci in futuro e a nuovi progetti. Vale in ogni ambito, dalla sanità alle infrastrutture. Per cui avanti insieme su tutti i progetti che possono rafforzare la Romagna non in termini di potere bensì di qualità della vita. Importa poco chi lo fa o chi l'ha proposto per primo”.

E conclude: “La realtà, per me, è che vanno messi da parte personalismi, divisioni e campanili: il futuro si conquista solo se si lavora insieme, altrimenti non ce ne sarà per nessuno. Sì, qualcuno forse potrà agitare qualche scalpo vendendolo come una vittoria; ma sarà una soddisfazione di breve durata. Alle persone, alle famiglie, alle imprese interessa che si lavori uniti e per risultati comuni. Il resto è roba da addetti ai lavori e persino poco appassionante”.

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