rotate-mobile
Cronaca

Alberi di corso Diaz, il sindaco bacchetta il gruppo: "Clima esasperato, è ora di dire basta"

Il sindaco risponde al gruppo, declinando l'invito: "Non mi sarà possibile essere presente in ragione di impegni precedentemente assunti che, come potrà facilmente comprendere, non è semplice rivedere a fronte di un invito arrivato con un solo giorno di anticipo"

Giovedì sera nella Sala Donati di corso Diaz, si svolge l'assemblea del gruppo spontaneo che lotta contro l'abbattimento dei bagolari di corso Diaz. Il gruppo mercoledì ha invitato il sindaco, Davide Drei,  specificando però che l'assessore con delega al verde, Veronica Zanetti non è invitata. Il sindaco risponde al gruppo, declinando l'invito: "Non mi sarà possibile essere presente in ragione di impegni precedentemente assunti che, come potrà facilmente comprendere, non è semplice rivedere a fronte di un invito arrivato con un solo giorno di anticipo".

"Mi preme però evidenziare che, nel caso avessi potuto prendere parte all'incontro, la mia presenza non avrebbe potuto prescindere da quella del mio assessore che segue direttamente e nel merito il progetto di riqualificazione e di valorizzazione di corso Diaz, e che gode della mia assoluta fiducia e del mio totale appoggio - chiarisce il sindaco -. Registro, però, con profondo rammarico che, nelle ultime settimane, la vicenda relativa alle alberature del corso ha assunto toni e contenuti del tutto inappropriati, che niente hanno a che vedere con la dimensione di ascolto e di leale confronto, fondamento e principio di democrazia, che fin dall'inizio l'amministrazione comunale ha auspicato e ricercato, per poter giungere a decisioni quanto più concordi e condivise, per il bene della città. Rifiutare inviti ai tavoli istituzionali, che avevano lo scopo di riportare la discussione nel merito e nella dimensione che le compete, ovvero quella del dialogo e del contributo costruttivo; insistere con una informazione parziale, evidenziando solo un aspetto del progetto, con toni da crociata, non sono certo elementi che possono favorire un leale confronto tra le parti e tra visioni diverse, ma pur sempre legittime, in merito al progetto presentato".

"In qualità di sindaco - prosegue Drei - è mio dovere ascoltare e tenere in considerazione anche l'opinione di quei, molti, cittadini residenti in corso Diaz che sono favorevoli al progetto di riqualificazione, così come è stato proposto dall'amministrazione. E avrei voluto assistere ad un sereno confronto, pur in una pluralità di voci e di istanze, nel contesto di una discussione utile e basata su argomentazioni di sostanza, piuttosto che ad uno scontro di piazza con toni da guerra di religione, quale quello al quale siamo costretti ad assistere da settimane. Sono convinto che non giovi a nessuno, nemmeno a chi sostiene posizioni di segno diverso, emettere giudizi gratuiti su presunte manie albericide o su infondate volontà di procedere ad abbattimenti generalizzati nelle vie del centro storico, esasperando gli animi a tal punto che a farne le spese sono persino i muri della nostra città, imbrattati con scritte e slogan. In questo modo perdiamo tutti, perde la città".

"E' mia ferma opinione, naturalmente, che i promotori del Gruppo spontaneo di cui lei si fa portavoce nulla abbiano anche a che fare con simili atti vandalici e incivili, come avete già ribadito, ma devo constatare che, in un clima così esasperato, a tanto siamo arrivati. E' giunto il momento, quindi, di dire basta ad una situazione già ampiamente fuori dalle righe e di riportare il tutto ad un civile confronto. Nel rinnovare la mia disponibilità all'ascolto, desidero ribadire che la porta del Comune è sempre aperta, per tutti i membri del Gruppo spontaneo, che siano favorevoli ad un dialogo utile e costruttivo", conclude il sindaco.

LA REAZIONE DEL GRUPPO - “Il Sindaco non ha accettato il nostro invito e ce ne dispiace: il nostro era un ulteriore tentativo di confronto aperto e costruttivo. A motivazione della sua mancata partecipazione afferma che il tempo di preavviso è stato troppo ridotto, osserviamo che è stato assai più lungo di quello concesso a noi per il così detto "incontro istituzionale", fatto non in modo formale come avrebbero richiesto le 2329 cittadini ma con una telefonata dalla quale è stato possibile solo comprendere che si sarebbe fatto uno scontro con persone favorevoli personalmente al progetto trovate appositamente e coinvolte. Il sindaco nella sua lettera recrimina che le nostrer posizioni sono troppo accese, che il confronto è stroppo aspro. Non è responsabilità nostra. In queste settimane abbiamo messo in evidenza la mancanza dell'Amministrazione di una disponibilità di ascolto e la volontà di portare avanti comunque quanto deciso ed appaltato. Non vogliamo ripetere cose già dette. La nostra visione è diversa da quella che sta alla base dell'azione dell'Amministrazione ma non troviamo orecchie disposte all'ascolto e vera volontà di confronto. a  proposito delle scritte sui muri: noi le abbiamo condannate pubblicamente e ci dispiace che ancora una volta si faccia riferimento a queste per descrivere un clima che non ci appartiene. La petizione su cui raccogliamo l'adesione dei cittadini è improntata su proposte di buon senso, considerarla come si sta facendo un ostacolo all'azione dell'Amministrazione è un errore. Lo ripetiamo ancora una volta: se l'amministrazione vuole sapere cosa proponiamo accetti il confronto non limitandosi alle parole di circostanza con cui si chiude la lettera del Sindaco. Le definiamo così, vorrà scusarci, perchè finora ci è stato ribadito in tutte le salse che il progetto è quello ed è immutabile”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alberi di corso Diaz, il sindaco bacchetta il gruppo: "Clima esasperato, è ora di dire basta"

ForlìToday è in caricamento