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Cronaca

Alcol nelle discoteche dopo le 3, l'Asaps: "Un preoccupante passo indietro"

Il presidente dell'Asaps (l'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), Giordano Biserni, lancia l'allarme

"La somministrazione di alcol nelle discoteche dopo le 3 di notte sarebbe un preoccupante passo indietro per la sicurezza stradale". Il presidente dell'Asaps (l'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), Giordano Biserni, lancia l'allarme. L'Asaps, ricorda Biserni, "è stata in prima linea per oltre 20 anni nel contrasto all’alcol, in particolare per fermare le stragi del sabato sera di cui le strade della riviera romagnola e del Veneto sono state triste testimonianza per decenni con centinaia  di giovanissime vittime. Ricordiamo a chi lo avesse già dimenticato che nel 2001 si contarono ancora 917 morti nelle 16 ore maledette delle due notti del fine settimana (22/06 del venerdì sul sabato e 22/06 del sabato sulla domenica) e sono scese a circa 300 dal 2014, 338 nel 2017, con un calo di oltre 63%".

"Dopo l’approvazione di efficaci e severe misure per il contrasto dell’alcol alla guida (pene aumentate, confisca del veicolo), fra queste la limitazione della somministrazione alle 3 di notte, ora si rischierebbe un drammatico passo indietro con il superamento dell’orario limite che si aggiungerebbe alla ormai cronica carenza di etilometri funzionanti  (in perenne revisione annuale)  e di pattuglie sulle strade. Questo quadro d’insieme potrebbe far tornare a picchi di mortalità giovanile angoscianti - analizza il presidente dell'Asaps -. Negli anni le stragi del sabato sera sono diminuite grazie anche a campagne di controlli sulle strade da parte di tutte le Forze dell'ordine: “buonasera, patente libretto e soffio...”  ma ci siamo fermati intorno a 1,5 milioni di controlli antialcol l’anno. Troppo pochi".

"Siamo favorevoli - aggiunge Biserni - ad un sistema di individuazione dei locali regolari con bollino blu, ma chi farebbe poi i controlli negli stessi locali e con quale costanza? Ma soprattutto quante sono poi le pattuglie della Stradale impiegate nelle notti del fine settimana nel contrasto all’abuso di alcol e sostanze. Le poche schierate devono spesso inseguire per i rilievi di legge  gli eventi infortunistici che si susseguono. Il fenomeno in questi ultimi anni è stato ben limitato soprattutto sulla Riviera Romagnola, nel Veneto, nella zona dei laghi, mentre fa ora segnare punte di grave sinistrosità al sud e nelle isole nelle notti del fine settimana. Quasi che questo modello del divertimento “esasperato”  ora fosse rivitalizzato in quei territori. Si erano rivelate efficaci misure preventive come il "guidatore designato"  (uno stasera non beve!) o campagne specifiche.  soprattutto  grazie  anche ad una elaborazione sociale dei rischi che anche i mass media hanno permesso di realizzare". 
 
 "Tra le motivazioni del ritorno all'alcol "perenne" vi è il fenomeno dell'abusivismo nella vendita lungo le strade e le piazze italiane - continua Biserni -. Cominciamo allora a contrastare efficacemente l’abusivismo, prima di allargare le maglie sul fronte degli esercizi autorizzati.  Vorremmo poi ripetere e ricordare che nelle lunghe notti gli uomini in divisa sono sempre di meno, così come gli etilometri. Basti considerare il pressing che viene fatto anche sulle  Polizie Locali delle città capoluogo di provincia per un utilissimo supporto di servizi nelle ore notturne. Non vogliamo tornare alla triste missione con la Stradale e le divise della strada che alle 5 del mattino vanno a suonare un campanello di una famiglia per dire che un figlio non tornerà più a casa".
 
 

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