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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Alea: "Indifferenziato ridotto del 32% in pochi giorni". Ancora bufera sull'incarico al consigliere Pd

Il sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta” di Alea Ambiente inizia subito con un dato incoraggiante: 32% in meno di secco non riciclabile nei primi 15 giorni di raccolta nei 6 comuni

Il sistema di raccolta dei rifiuti “porta a porta” di Alea Ambiente inizia subito con un dato incoraggiante: 32% in meno di secco non riciclabile nei primi 15 giorni di raccolta nei 6 comuni del primo step che sono partiti il 3 settembre 2018. I Comuni partiti in questa fase sono Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Dovadola, Rocca San Casciano, Tredozio, Portico e San Benedetto e sono oltre 8mila le utenze interessate in questi primi giorni dalla nuova raccolta differenziata. A fornire i dati, senza dare cifre assolute, tuttavia Alea non specifica se vi sia stato un equivalente aumento di differenziazione, oppure se il fenomeno sia imputabile ad una sorta di “pendolarismo” verso le aree ancora coperte da cassonetti stradali.

Alea Ambiente ha dispiegato sul territorio servito, 20 mezzi monovasca, 3 semirimorchi e oltre 20 operai, che svolgono attività di raccolta dei contenitori secondo un preciso piano operativo. L’azienda pubblica ha cominciato a ritirare i cassonetti stradali nei comuni coinvolti dall’avvio a partire dal 6 settembre e ha concluso il 14 settembre, secondo un programma prestabilito.

“Si tratta solo di un primo dato, da confrontare con la prima quindicina di agosto, mese di ferie – dichiara il direttore di Alea Ambiente, Paolo Contò -  Eppure si tratta di un segnale significativo dell’impegno e della buona volontà dei cittadini dei comuni coinvolti, anche perché per una decina di giorni c’è stata la coesistenza con i cassonetti stradali. Sono sicuro che già a fine di queste mese potremo registrare ulteriori dati promettenti a confermare la bontà del progetto voluto dai sindaci e degli obiettivi che l’azienda pubblica si è data già nel primo anno di gestione porta a porta”. Tra gli obiettivi dell’azienda nel primo anno di vita ci sono la diminuzione del 54% del rifiuto secco residuo prodotto, il raggiungimento almeno del 74% di raccolta differenziata e la diminuzione del 22% del rifiuto totale prodotto. 

Il dato arriva all'indomani dello scoppio della prima vera bufera politica su Alea, la scoperta che la società pubblica, controllata quindi dal Comune di Forlì, ha affidato un incarico legale (di valore comunque molto basso, circa 240 euro) al consigliere comunale del Pd Jacopo Zanotti, e all'ex presidente di Livia Tellus Beleffi, la holding delle partecipazioni comunali che controlla anche Alea. La questione, portata alla ribalta da Daniele Mezzacapo, capogruppo della Lega Nord in Consiglio, è stato dibattuto a lungo in Consiglio comunale, facendo rilevare il rapporto di affari tra controllore-controllato. 

Da parte sua Jacopo Zanotti ha replicato su Facebook: “Lavoro in uno Studio Legale notoriamente conosciuto - tra le altre cose - per le sue competenze in materia giuslavoristica. Mi trovo sbattuto in prima pagina per via di un incarico (di natura particolarmente specifica) ricevuto dallo studio, a cui ha collaborato anche il sottoscritto. Per qualcuno la professionalità risulta essere un limite, oltre che ad essere incompatibile con l’impegno politico. Io credo nel contrario”.

Altro disservizio causato da Alea è infine la bollettazione. Alle famiglie forlivesi, infatti, è stato inviato un bollettino precompilato per il pagamento della Tassa dei rifiuti, la Tari, dove tuttavia mancano dei dati, costringendo quindi gli utenti o gli operatori degli sportelli bancari e postali a completare il modulo, con difficoltà per la certezza del pagamento di una tassa.

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