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Cronaca

Alessandrini (Pd): "Lavoro, anche nella crisi non dimentichiamoci dei disabili"

Mai come in un periodo di crisi così nera come quello che stiamo attraversando è necessaria la collaborazione di tutti per garantire l'accesso al lavoro alle persone più fragili.

Mai come in un periodo di crisi così nera come quello che stiamo attraversando è necessaria la collaborazione di tutti per garantire l’accesso al lavoro alle persone più fragili. Per farlo, «bisogna rimettere al centro la persona e valori quali il benessere collettivo, l’inclusione, l’uguaglianza». A dirlo, all’indomani della seconda Conferenza regionale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità che si è conclusa a Forlì, il consigliere regionale Pd Tiziano Alessandrini.

«Le istituzioni devono lavorare insieme a tutti i soggetti coinvolti per creare nuovo lavoro e nuove imprese – afferma Alessandrini – così da far ripartire la nostra economia. Accanto a questo fondamentale processo, è necessario premiare quegli imprenditori che decidono di mettersi in gioco scegliendo la responsabilità sociale e, quindi, di mettere in campo interventi di integrazione lavorativa delle persone con disabilità fondati sul confronto e sulla partecipazione. Un buon welfare è una risorsa strategica, perché non porta solo benefici alle persone vulnerabili o maggiormente in difficoltà, ma a tutta la comunità regionale».

La Conferenza, che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, ha il compito di svolgere l’esame periodico dell’attuazione regionale degli interventi di integrazione lavorativa delle persone con disabilità. In Emilia-Romagna sono 93.301 le persone con disabilità in età lavorativa (15 - 64), il 3,3% rispetto al totale della popolazione. Sono 13.254 gli studenti con disabilità certificata che frequentano tutti gli ordini di scuola, il 2,3% sull'intera popolazione scolastica, mentre sono 6.181 gli insegnanti di sostegno.

«Il rapporto sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità ha evidenziato che, a fronte di circa 40 mila persone iscritte al collocamento mirato nel 2012, circa 13 mila hanno usufruito di prestazioni in base ai bisogni espressi e ai progetti di inserimento professionale condivisi – illustra Alessandrini -. Sono 3.300 gli avviamenti al lavoro all’anno, non sufficienti a dare risposta a tutti i soggetti che in questi anni si sono rivolti ai servizi, e gli avviamenti sono caratterizzati prevalentemente da contratti a termine. Il servizio di collocamento mirato dedicato alle persone con disabilità ha comunque saputo affrontare questi anni di grave crisi economica ed occupazionale, soprattutto per i giovani tra i 25 e i 34 anni: in quella fascia d’età il 29,2% dei ragazzi con disabilità ha un contratto a tempo indeterminato».

Uno degli strumenti principali individuati per affrontare la transizione dal percorso educativo e formativo al lavoro anche per le persone disabili è il tirocinio, e l’Emilia-Romagna con una recente legge ha creato una tipologia di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento proprio in favore di persone con disabilità.

«La nuova normativa prevede, per la prima volta in Italia, che alla persona in tirocinio sia riconosciuta un’indennità, che in Emilia-Romagna è di almeno 450 euro mensili. Nella nostra regione sono stati istituiti nove organismi tecnici composti da esperti nei temi del lavoro, del sociale, del socio-sanitario, che hanno il compito di gestire uniformemente l’applicazione delle deroghe per le persone con disabilità – conclude Alessandrini -. Sono oltre 13 mila le imprese emiliano-romagnole che hanno l’obbligo di assumere una quota di lavoratori con disabilità, per un totale di 38.941 posti di lavoro disponibili in regione. Alla fine del 2012, i posti in obbligo non coperti sono pari a 5.523, il 14% del totale, nel 2008 erano invece il 33%».

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