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Venerdì, 19 Aprile 2024
100 e maturi

Alice racconta i suoi 5 anni al Classico: "Il 100 incarna il mio percorso. Mi ha arricchito a livello umano"

"È stato un percorso indescrivibile, sicuramente faticoso e impegnativo, che però mi ha dato tanto. Mi ha formata e arricchita non solo culturalmente ma anche a livello umano, rendendomi quella che sono oggi", racconta Alice

Si è diplomata col massimo dei voti. Tra i centisti del Classico c'è anche Alice Perrone, che ha frequentato l'indirizzo Linguistic opzione Esabac. "Sono una ragazza di diciotto anni che vive  in una costante lotta tra cuore e cervello, sensibilità e razionalità - racconta di se -. Mi definisco solare, riflessiva, ambiziosa, perfezionista, testarda e molto determinata: amo mettermi in gioco e superare i limiti che mi pongo cercando di dare il massimo in ogni occasione. Cerco di conciliare al meglio le mie passioni come la lettura, il canto o lo sport con altre di svago che mi permettano invece di condividere preziosi momenti con le persone a cui tengo. Nutro grande interesse per la realtà che mi circonda e amo molto viaggiare, in quanto mi permette di scoprire e avvicinarmi a culture diverse e affascinanti e adottare nuove prospettive".

Maturità conclusa col massimo dei voti. Se lo aspettava?
Durante questi anni mi sono dedicata con impegno, interesse e passione allo studio, riuscendo ad affinare sempre di più il mio metodo e facendomi coinvolgere sempre più da un’insaziabile voglia di conoscere. Giunta all’ultimo anno speravo con tutta me stessa di poter arrivare a questo ambito risultato, frutto di tutti i miei sforzi. Nonostante 100 sia solo un numero, incarna in realtà tutto il mio percorso ed è, per questo, estremamente significativo e motivo di grande orgoglio personale. È stato come la ciliegina sulla torta che mi ha permesso di coronare questo mio lungo viaggio, e posso dire con fierezza di essermelo meritato.

Cosa si è regalata dopo questo 100?
Ho deciso di andare a Barcellona con la mia migliore amica per qualche giorno, città meravigliosa che da tempo desideravo visitare, anche per poter applicare conoscenze acquisite durante questi anni come, ad esempio, la lingua spagnola. Inoltre, penso che questa estate sia fondamentale sia per concedersi il cosiddetto “meritato riposo” e del tempo per sé stessi ma anche per focalizzarsi meglio sulle prospettive future, come una vera e propria rampa di lancio verso l’avvenire.

Come riassume i suoi cinque anni al Classico?
Tornassi indietro, risceglierei questo indirizzo ad occhi chiusi. I miei 5 anni al Classico sono difficili da racchiudere in poche righe, ma posso dire che sono stati vere e proprie montagne russe, colmi di ansie, paure ma anche di emozioni e grandi soddisfazioni. È stato un percorso indescrivibile, sicuramente faticoso e impegnativo, che però mi ha dato tanto. Mi ha formata e arricchita non solo culturalmente ma anche a livello umano, rendendomi quella che sono oggi. Mi ha permesso di acquisire un pensiero critico e uno sguardo personale sulla realtà. Ho dovuto fare sacrifici per raggiungere determinati obiettivi, investendo tante energie nello studio ma, al giorno d’oggi, posso dire con fermezza che ne è valsa la pena. Devo ringraziare anche i professori che hanno cercato di far emergere tutto il mio potenziale e gliene sono grata. In questo modo sono riuscita a raggiungere notevoli obiettivi come, ad esempio, essermi posizionata tra i migliori 10 nel Campionato Nazionale delle Lingue di Urbino per la lingua spagnola.

Rimpianti? Nostalgie?
Rimpiango di non aver potuto vivere al massimo questo percorso a causa del covid, che inevitabilmente ci ha privato di molte esperienze, prime fra tutte i soggiorni linguistici caratteristici del mio indirizzo, ma anche il contatto vero e diretto con i professori e i compagni di classe, riducendoli a mere e intangibili figure su uno schermo. Al di là di questo però posso dire di aver cercato di vivere questi anni al meglio, sfruttando ogni possibilità. Avrò sicuramente nostalgia di quella routine che si era costruita durante 5 anni, giorno dopo giorno, che era diventata in qualche modo la mia seconda casa, i bei momenti trascorsi sia con i compagni sia con i professori. Nonostante tutto però preferisco pensare a questo periodo come ad una bella e fondamentale tappa della mia vita ma concentrarmi più sulle nuove avventure che mi aspettano.

Quale è stato il punto di forza della sua classe?
Come ho già detto in precedenza, le relazioni interpersonali sono state fortemente intaccate durante il periodo del covid; inoltre, a parer mio, la nostra classe non è mai stata particolarmente unita, a causa delle differenti, e talvolta discordanti, personalità che la componevano. Nonostante questo però abbiamo sempre cercato di collaborare per aiutarci a vicenda durante i momenti più difficili, e adottare uno spirito di squadra per riuscire a giovare in qualche modo a tutti. Inoltre, abbiamo sempre cercato di mantenere un rapporto pacifico e di reciproco rispetto con i professori, che ha sicuramente favorito un buon clima d’apprendimento.

Dopo le meritate vacanze cosa farà?
Essendo una persona indecisa e caratterizzata da svariati interessi è stata una difficile sfida con me stessa quella di limitarmi a scegliere un solo campo da coltivare all’università. Penso inoltre di dover ancora scoprire tanto di me stessa e delle mie attitudini. Amo soprattutto le materie di stampo umanistico e un ruolo importante lo ricoprono sicuramente le lingue, perno del mio percorso al liceo, per le quali nutro un grande interesse. Purtroppo però, non mi piacerebbe tanto focalizzarmi solamente su quelle e dedicarmi a attività di traduzione o interpretariato quanto invece applicarle concretamente ad un altro ambito. È per questo che per ora sono improntata su un percorso secondo me molto stimolante che è quello che offre l’università di Bologna: laurea di Giurisprudenza a doppio titolo (italiano e francese), la quale mi permetterà di studiare qualcosa di differente da ciò che ho approfondito in questi anni, senza però dover rinunciare alle competenze linguistiche acquisite fino ad ora. Mi spaventa un po’ il fatto di fare questo “salto nel vuoto” ma allo stesso tempo ne sono elettrizzata e non vedo l’ora di tuffarmi in questo nuovo e intrigante percorso. Il mio augurio più grande è quello di essere soddisfatta di me stessa.

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