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Cronaca Forlimpopoli

"Alimentiamo la salute": oltre 200 persone domenica alla serata a Casa Artusi

Tantissime famiglie per la serata organizzata dal Gruppo IDA dello IOR, dall'Associazione Soul Brothers e dal gruppo Facebook "Sei di Forlì se..." a Casa Artusi

Oltre 200 persone sono intervenute a AlimentiAmo la Salute, l'evento conclusivo della Settimana del Buon Vivere che si è svolto domenica Casa Artusi. L'incontro è stato organizzato dal Gruppo Ida (Informazione, Dialogo, Aiuto per donne operate al seno) dell'Istituto Oncologico Romagnolo, dall'Associazione Soul Brothers di Forlì, da sempre attiva nel sociale e sostenitrici di molti progetti Istituto Oncologico Romagnolo e dal gruppo Facebook "Sei di Forlì se..."

Un grande successo di partecipazione con lo scopo di diffondere corretti stili di vita, dove una sana alimentazione è il primo strumento a nostra disposizione per combattere il cancro, prevenendolo. Elena Meggiolaro, psicologa Irst Irccs, conduttrice del Gruppo Ida ha moderato l'incontro, presentando gli ospiti, le Autorità e i relatori. Con un breve saluto ai presenti si è presentato il nuovo direttore Generale dell'Istituto Oncologico Romagnolo, Fabrizio Miserocchi, che ha ringraziato i partecipanti, gli organizzatori e la responsabile del Punto Ior di Forlimpopoli Anna Maria Gaspari, che hanno reso possibile questo importante evento e ha sottolineato come l'Istituto Oncologico Romagnolo, da 35 anni, sostiene la ricerca oncologica, l'assistenza ai pazienti e la prevenzione. Anche il Vicesindaco di Forlimpopoli, Milena Garavini, ha ringraziato gli organizzatori e lo Ior per la lodevole iniziativa. Toccante la testimonianza di Giancarlo Giusti, Consigliere dell'Associazione Soul Brothers e Volontario Ior, che ha raccontato la sua esperienza di paziente oncologico che non rinuncia ai piaceri della tavola, utilizzando la cucina come prima arma per prevenire il risorgere del tumore.

Al tavolo dei relatori anche Lucia Bedei, Medico oncologo, impegnata nel reparto di Prevenzione dell'Ospedale di Forlì, ha spiegato ai presenti l'importanza dei corretti stili di vita per difendersi dal cancro: "Negli ultimi decenni abbiamo potuto assistere ad un progressivo aumento dell'aspettativa di vita nei paesi occidentali, nonostante l'evidente incremento delle patologie cronico-degenerative, tra cui i tumori maligni che oggi rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardio-circolatorie. D'altra parte, è sempre più dettagliata e approfondita la conoscenza dei processi biologici che conducono alla nascita del cancro, i dati dimostrano come l'ambiente e le abitudini di vita sono responsabili dell'insorgenza di oltre il 90% dei tumori. Per questo è importante combattere il cancro anche a tavola: nelle diete di ognuno di noi non devono mai mancare i vegetali, in particolare, le varietà di stagione e la frutta secca, ricca di omega-3, proteine e calcio. Bisogna prestare attenzione ad alimenti ad alta densità calorica, in particolare se presentano eccessi di zuccheri e grassi saturi, bisogna evitare di mangiare cibi bruciati e prestare attenzione alle carni grasse di animale che molto spesso presentano sostanze cancerogene. Le scelte personali, dipendenti dalla volontà del singolo individuo e motivate dal "sapere" e dalla valorizzazione della biodiversità possono giocare un ruolo determinante per la salute di ognuno di noi, sia riducendo la possibilità di ammalarsi che di riammalarsi."

Sergio Guidi, Referente biodiversità Arpa Emilia-Romagna, ha illustrato ai presenti che "la legge regionale 01/2008 salvaguarda la biodiversità individuando in alcuni agricoltori i custodi della biodiversità naturale e della biodiversità creata dall'uomo in millenni di lavoro, sostenendoli nella valorizzazione, nella conservazione di specie antiche e rare. Oggi, l'agricoltura è il settore primario, sia per il valore intrinseco della produzione, sia per l'importante ruolo di protezione della biodiversità. All'opposto gli ipermercati, oggi, sono un pericolo per la biodiversità: dobbiamo ripensare uno sviluppo sostenibile, riducendo gli sprechi e le azioni che, alla fine, alterano il clima, partendo dalla valorizzazione delle specie antiche, che hanno un patrimonio genetico evoluto, con alte capacità di adattamento." Con il suo intervento, Carla Brigliadori, responsabile scuola cucina di Casa Artusi, chef e sommelier, ha consigliato ai presenti "di utilizzare tutti i nostri sensi quando scegliamo i prodotti, compreso la memoria. Noi sappiamo che la prevenzione parte da una alimentazione sana, ma quando cuciniamo possiamo far scorrere le emozioni: creatività, sostenibilità e salute sono spesso in sintonia. Siamo tutti persone diverse ed è normale che quando cuciniamo vengano fuori ricette diverse. La cucina è un luogo dove la mente ha un grande ruolo, perché diventa creativa e dove prevenzione e gusto sono sinonimi." Alla fine dell'incontro in tantissimi hanno partecipato alla discussione con domande ai relatori dimostrando un grande interesse e sensibilità per i temi trattati.

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