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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Forlimpopoli, all’istituto Artusi premiati lo scalogno di Romagna e la cipolla di Medicina

Finale al photo finish per la seconda edizione del concorso bandito dall’Accademia Italiana della Cucina finalizzato all’approfondimento e alla valorizzazione di due tipicità del nostro territorio, lo scalogno di Romagna e la cipolla di Medicina

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Finale al photo finish per la seconda edizione del concorso bandito dall’Accademia Italiana della Cucina finalizzato all’approfondimento e alla valorizzazione di due tipicità del nostro territorio, lo scalogno di Romagna e la cipolla di Medicina, che, per la loro unicità e versatilità in cucina, hanno conquistato non i palati nostrani e chef di fama internazionale. La prova finale, svoltasi ieri, venerdì 9 marzo, presso l’Istituto "P. Artusi" di Forlimpopoli ospitante la manifestazione, ha visto sfidarsi i sei migliori alunni del terzo e quarto anno provenienti dagli Istituti Professionali per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera della Romagna. Alla fine, per una manciata di punti, a spuntarla sono stati i bottoni allo scalogno soffice di patate e cicoria di campo ideati e realizzati da Enrico Innocenti, studente dell’Istituto Alberghiero “Tonino Guerra” di Cervia.

In particolare, è stato il sapore intenso e deciso, ma al contempo delicato e persistente unito alla semplicità raffinata della presentazione ad aver affascinato la giuria, composta da Matilde Giulia Balducci, Luisa Maria Bartolotti, Edgardo Zagnoli, delegati dell’Accademia Italiana della Cucina, e da Giorgio Brunet e Giovanni Merli, rispettivamente Dirigente Scolastico e docente chef dell’Istituto Alberghiero forlimpopolese, che hanno avuto il non facile compito di giudicare le eccellenti preparazioni gastronomiche dei concorrenti in base alla migliore presentazione e relazione del piatto, valorizzazione dell’ingrediente tipico, degustazione, originalità e preparazione della ricetta. Il primo piatto dell’alunno cervese ha preceduto di pochissimo il secondo classificato, l’antipasto ai “Fleurs d’échalote et d’oignon”, fiori di scalogno e cipolla sbocciati in forno serviti con una tartarre di manzo adagiata su di un letto di crema di patate guarnita con accese decorazioni floreali.

La realizzazione del piatto, preparato da Marta Tommasini, allieva dell’Istituto Alberghiero “Sigismondo Malatesta” di Rimini, ha avuto il pregio di valorizzare l’armonia dei sapori di entrambi i prodotti tipici protagonisti del concorso e di presentare la composizione più preziosa e scenografica dal punto di vista estetico. E infine, sul filo di lana, con lo scarto di un solo punto, il terzo posto ha premiato l’originalità e la sperimentazione ardita di Gaia Deglisposti, alunna dell’Istituto Alberghiero “P. Artusi” di Riolo Terme, che ha proposto un insolito e innovativo dessert di involtini di pasta fillo con ripieno dolce di cipolla di Medicina, alternando tre diverse farciture su una stessa base di cipolla e cannella con varie tipologie di frutta secca e armonie di sapori di alchermes e rum. Plauso e menzione speciale della giuria per l’altissima professionalità di tutti i singoli partecipanti al concorso, inclusi gli alunni dell’Istituto Alberghiero forlimpopolese che hanno assistito e coadiuvato i compagni, colleghi aspiranti chefs, nelle varie fasi della preparazione dei sei piatti in gara. Il 3 maggio prossimo, l’Istituto Artusi in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina organizzerà una serata conviviale durante la quale i tre vincitori si spartiranno una borsa di studio del valore complessivo di €2.000,00, oltre a ricevere l’opportunità di svolgere uno stage formativo di sei settimane presso un’azienda ristorativa del territorio.

Non soltanto un premio in denaro, la giuria ha anche premiato la classe 4^B dell’Istituto Alberghiero cervese per aver predisposto la miglior tesi o ricerca di materiale culturale in grado di approfondire e valorizzare l’eccellenza dello scalogno di Romagna e della cipolla di Medicina dal punto di vista storico, culturale, organolettico, della produzione, conservazione e valorizzazione del loro utilizzo in gastronomia.

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