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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Continua l'allerta caldo: " Per ora nessuna emergenza, accessi al Pronto Soccorso regolari"

"A Forlì stiamo riscontrando un trend di ingressi al Pronto soccorso positivo - spiga il direttore Andrea Fabbri -. evidentemente le persone a rischio hanno ascoltato le raccomandazioni dell'Ausl"

Si è normalizzato il trend di accessi al Pronto Soccorso di Forlì, nonostante le temperature altissime dei giorni scorsi, sopratutto nel week end, accompagnate da alti tassi umidità. Nei reparti sono ricoverati pazienti anziani con problemi di salute che si sono riacutizzati a causa del grande caldo, ma questo succede anche d'inverno, quando le temperature sono estremamente rigide. 

“A Forlì stiamo riscontrando un trend di ingressi al Pronto soccorso positivo – spiga il direttore Andrea Fabbri –. evidentemente le persone a rischio hanno ascoltato le raccomandazioni dell'Ausl e restano in casa nelle ore più calde, se possibile in ambienti climatizzati. Rispetto alle precedenti ondate di calore, infatti non c'è stata una situazione di emergenza. Il consiglio che posso dare agli anziani e a tutte le persone a rischio è di continuare così, evitando  di uscire nelle ore in cui le temperature sono più alte e bevendo molto, anche se non si ha sete”.

Un paio di settimane fa, con la prima ondata di calore intenso che ha c lpito i territorio, erano infatti aumentati gli accessi al Pronto Soccorso, mentre la scorsa settimana la situazione è stata regolare.  L'allerta di medici e personale dell'ospedale resta anche per  questa settimana, per la quale le previsioni meteo indicano temperature massime intorno ai 37 gradi.


IL PIANO D'AZIONE - E' operativo il 'piano caldo' dell'Ausl della Romagna, con l'individuazione e monitoraggio dei soggetti a rischio (sul territorio romagnolo vivono 136.987 ultrasettantacinquenni); interventi diretti e personalizzati al bisogno; l'individuazione di aree in cui, in caso di forti ondate di calore, si possano ospitare i soggetti più a rischio .Alla base dei piani vi sono azioni di monitoraggio attivo sulla popolazione a rischio sono state infatti realizzate vere e proprie mappe territoriali (costruite e aggiornate grazie alla collaborazione con le Istituzioni e in particolare coi Medici di Famiglia) degli utenti fragili e quindi più a rischio, tra cui sono ricomprese in particolare le fasce di persone molto anziane, sole o con reti parentali e–o di vicinato assenti o molto deboli, nonché di tutte le persone che per particolari condizioni fisiche richiedono un monitoraggio puntuale (ad esempio pazienti ventilati o popolazione carceraria anziana).  

A queste categorie di utenti sono indirizzati telefonate a domicilio e contatti di altro tipo per verificarne lo stato di benessere e gli eventuali bisogni. Attraverso tali contatti si verificano il livello di autonomia dell’utente nell’organizzarsi contro il caldo, il suo eventuale stato di disagio psicofisico, la sua tendenza ad idratarsi a sufficienza, l’eventuale disponibilità di persone che possano dare il loro sostegno. Qualora gli operatori riscontrino situazioni in cui si renda necessario un intervento di natura sanitaria o sociale, provvedono ad attivare il soggetto titolato a risolvere la criticità (Protezione Civile, ospedali, assistenza domiciliare, enti locali, volontariato), sempre nell’ottica della collaborazione in rete tra tutti i soggetti che partecipano al piano. E’ anche prevista la creazione di progetti individualizzati su soggetti a rischio.

Altra categoria particolarmente a rischio che necessitò di un attento monitoraggio è costituita dagli ultrasettantacinquenni soli che sono dimessi dagli ospedali del territorio provinciale e dal Pronto Soccorso: per questi anziani sono stati predisposti sistemi di rilevazione ad hoc. Viene inoltre effettuato il monitoraggio in tempo reale della situazione climatica e dei suoi effetti in stretto contatto coi Dipartimenti di Igiene Pubblica e in collaborazione con l’Arpa. Lo stretto raccordo con gli enti localie con le associazioni di volontariato (tra cui la Protezione Civile, la Caritas, l’Auser e altre presenti nei vari territori), è mirato a rendere gli interventi sinergici e quindi più efficaci. E’ inoltre prevista la condivisione con i centri sociali e le strutture di accoglienza per anziani e soggetti fragili, pubbliche e private, di piani di monitoraggio del benessere degli ospiti ed eventuali misure per accrescerlo, comprendendo anche i pazienti in assistenza domiciliare. Questa condivisione contempla anche, in caso di ondate di calore particolarmente forti, l’accoglienza di anziani presso i centri stessi. Per quanto attiene ai vari territori, sono stati attivati specifici recapiti telefonici e mail dedicate, per chiunque voglia chiedere informazioni o suggerimenti sul caldo, o anche per richieste di intervento: a Forlì è possibile contattare il Servizio Anziani del Comune, telefono 0543.712786 

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