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Cronaca Carpinello-Bagnolo

L'alluvione a Carpinello va in tv: "La rete di scolo è ferma a cento anni fa"

Il direttore del Corsorzio di Bonifica dell'Emilia Romagna a "Mi manda Rai Tre" ammette: "Fossi troppo piccoli per raccogliere l'acqua. Ci vogliono interventi per milioni di euro"

“Il sistema di scolo è rimasto fermo a cento anni fa e non è adeguato alle urbanizzazioni attuali. Per sistemarlo ed evitare inondazioni come quella di Carpinello ci vogliono investimenti per decine di milioni di euro, interventi che spettano allo Stato e non a noi”. Lo ha detto Vincenzo Bosi, direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Romagna intervistato martedì mattina alla trasmissione “Mi manda Rai Tre” per rispondere sulla vicenda degli allagamenti che nel febbraio del 2015, un anno fa, hanno messo in ginocchio la frazione forlivese. All’alba del 6 febbraio, cinquanta famiglie (i residenti complessivi di Carpinello sono 1200) si erano ritrovate invase dall’acqua tracimata da fossi e tombini, in gran parte piccoli o ostruiti, che aveva inondato campi, abitazioni e attività dopo una piaggia consistente (144 millimetri di pioggia in poche ore). A sensibilizzare la tv nazionale su questo problema è stata la Federrconsumatori di Forlì.

In studio erano presenti due residenti di Carpinello (tra cui la titolare del locale Bed&Breakfast) che hanno rivissuto i disagi di quella mattina accompagnate dal coordinatore di Quartiere. Le domande alle istituzioni sono state pressanti: perché è accaduto e chi paga i danni stimati in circa 150 mila euro?  A rispondere alle richieste incalzanti della conduttrice Elisa Di Gati e degli ospiti sono stati chiamati il sindaco Davide Drei in collegamento telefonico e il direttore generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Romagna, Vincenzo Bosi. Proprio su questo ente, oltre che sul Comune, si sono riversate le maggiori critiche per lo stato di manutenzione di fossi e tombini a cui i residenti imputano la causa del disastro. 

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Il direttore del Consorzio di Bonifica ha negato che ci sia stata mancanza di manutenzione (che spetta al suo ente) e ha invece imputato il problema al fatto che la sezione dei fossi è troppo piccola e che tutta la rete di scolo del Consorzio è inadeguata, specialmente nella zona del Forlivese, alle necessità delle urbanizzazioni realizzate nel corso del tempo. In sostanza si è costruito senza adeguare le rete fognaria e di scolo delle acque piovane con il risultato che l’acqua che arriva dalla zona monte si accumula a Carpinello, che si trova in una zona depressa, e non trovando via di sfogo tracima dai fossi e causa gli allagamenti specialmente quando l’intensità della pioggia crea un accumulo d’acqua ingente in poco tempo. “Dopo l’evento – dice Bosi – abbiamo cercato, per quanto possibile, di allargare alcuni punti  critici delle rete ma è tutta da adeguare e i fondi necessari sono alti e non sono certo di nostra competenza”. 

Secondo il sindaco Drei, in collegamento telefonico ci vogliono circa 40 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio forlivese di cui 7 milioni già finanziati attraverso il ministero dell’Ambiente ma “una soluzione definitiva non può che richiedere diversi anni”. Nel frattempo però il Comune, che ha creato una commissione tecnica per mettere intorno ad un tavolo gli enti coinvolti e il prossimo tre marzo sarà alla riunione del Comitato di Quartiere con due assessori, assicura di essersi fatto carico della richiesta di indennizzo inviata alla Regione. “Il Governo – spiega il sindaco – ha stanziato un miliardo e mezzo per i danni da calamità naturali e sarà Roma a decidere le modalità di assegnazione sulla base delle richieste stilate dalle Regioni. L’Emilia Romagna è stata tra le prime a presentare lo stato dei danni. Noi abbiamo chiesto 1,5 milioni e tra questi ci sono anche i danni subiti dai residenti di Carpinello”.  Residenti che però hanno sottolineato come, a loro avviso, i quaranta centimetri di acqua che hanno invaso le loro case non siano state frutto di un evento calamitoso straordinario, tant’è che gli allagamenti, anche se di entità minore, si sono ripetuti nel mese di maggio 2015.

Per cercare di limitare il problema in attesa di interventi straordinari che potrebbero richiedere decenni di attesa, il Consorzio di Bonifica ha annunciato un intervento che dovrebbe servire per dirottare e incanalare meglio l’acqua per una spesa di 500 mila euro. “Per fare questo  - chiude Bosi – abbiamo bisogno di espropriare alcune porzioni di aeree agricole e speriamo di farlo in tempi brevi con l’aiuto di Regione e Comune. Noi siamo disposti ad anticipare i soldi necessari ma sia chiaro che questi esborsi non competono al nostro ente”. I residenti, riuniti in un comitato rappresentato da Federconsumatori Forlì Cesena hanno promesso di continuare a dare battaglia e Mi Manda Rai Tre ha annunciato nuovi servizi dopo l’ultimo sopralluogo di un suo inviato che nei giorni scorsi è tornato a Carpinello. 

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