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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Alluvione un anno dopo - "Corsa da via Sapinia per salvare l'auto nel parcheggio dell'Aldi, per fortuna non trovammo posto"

"Come molte persone, il primo luogo in cui abbiamo cercato parcheggio è stato l’Aldi, dove (a questo punto per fortuna) non abbiamo trovato posto"

Ricordo che erano circa le 18.30, ero a casa in via Sapinia, Romiti, che giocavo con due bimbi del palazzo; pioveva tanto ormai da tutta la mattina, sapevamo bene che il fiume era già molto pieno, ma nessuno in casa era particolarmente preoccupato. Nel giro di poco  ricordo che la luce inzió a saltare, tornava e spariva, così per 20 minuti buoni.

Dopo nemmeno mezz’ora  abbiamo iniziato a vedere in strada dell’acqua, proveniente dal parco Balducci, lì abbiamo iniziato a capire che forse quella situazione che fino poco fa stavamo ignorando non era più da prendere sottogamba. Abbiamo subito spostato la macchina, precedentemente parcheggiata di sotto nei garage.

Come molte persone, il primo luogo in cui abbiamo cercato parcheggio è stato l’Aldi, dove (a questo punto per fortuna) non abbiamo trovato posto.  Era una corsa contro il tempo, arrivava sempre più acqua, tanto che al primo buco libero vicino a casa abbiamo parcheggiato. Alle 20.40 la situazione ha iniziato a degenerare, ormai le strade erano veri e propri corsi d’acqua, eravamo già bloccati nel condominio. Ci siamo ammassati tutti nelle scale, tutti increduli ai nostri occhi.

Nel giro di un'ora avevamo l’acqua che aveva sommerso lo scantinato, ormai eravamo senza corrente, e nel momento,presi alla sprovvista avevamo solo le torce dei telefoni. L’acqua nel nostro palazzo ha raggiunto  il piano terra, fortunatamente nelle case non è entrata.

Quella notte credo che nessuno abbia dormito, avevamo gli elicotteri sopra la testa, gli allarmi fissi che suonavano, quel rumore che tutt’ora se ci penso mi fa rabbrividire di tutta l’acqua che scorreva, e in corpo c’era tanta, tantissima paura, tanto che ogni 30 minuti andavamo a controllare quanto si fosse alzato il livello dell’acqua.

Alluvione un anno dopo, tutte le testimonianze

La mattina dopo è stata a dir poco traumatica. Il quartiere dove sono cresciuta era completamente sommerso, acqua ovunque. Solo lì abbiamo capito quanto drammatica fosse la situazione. Il primo giorno in tarda mattinata siamo riusciti a togliere un po’ di fango dal condominio, ma niente di più. Il secondo giorno fortunatamente non pioveva più,l ’acqua in strada era scesa , era rimasto solo molto molto fango, ed è proprio lì che sono iniziate 3 settimane di “sveglia, stivali, pale, letto”.

Questa era la nostra routine. Ci svegliavamo,stivali ai piedi e si andava a spalare, e spalavi finchè c’era luce ,non esistevamo più gli orari, non c’era tempo da perdere. Poi tornavi a casa,una doccia fredda (sì perché in tutto ciò oltre a non avere la corrente , non avevamo nemmeno l,acqua calda), cena, e poi a letto, e così via. Dopo la prima settimana che abbiamo passato a spalare in strada, i vigili del fuoco con le pompe, hanno tolto l’acqua dai garage,e siamo riusciti tutti assieme a buttare tutta la roba o meglio, il fango.

È stato “bello” perché tutti avevamo  subito danni  ,in qualche modo, tutti avevamo “il nostro” da pulire, eppure facevamo tutto tutti assieme. Prima un garage poi l’altro. Prima una casa e poi l’altra e così via. Si mangiava anche tutti  assieme, tra una birretta e una risata, e così si scaricava un po’ la tensione. La seconda settimana è tornata l’acqua calda, i telefoni hanno cominciato  a prendere segnale, e quando riuscivamo a metterli in carica avevamo il modo per chiamare i parenti ( nel mio caso che risiedono in Sardegna) che erano giustamente tutti preoccupati.

La terza settimana me la ricordo bene perché ormai i danni erano stati fatti, e piangersi addosso  aimhè non serviva più a nulla quindi la sera si risolveva con un bicchiere di birra e della musica, in strada. Chi passava di lì si fermava, spizzicava qualcosa ,e poi andava via. In tutto questo era tornata anche la corrente,certo la situazione era migliorata,ma non era ancora bella. Fino a giugno almeno è stato tutto abbastanza critico, tutti hanno iniziato a prendere più alla leggera la situazione perché il fango ormai era stato tolto.

Beh si è vero le strade erano “pulite” ma c’era ancora tanto da fare. Però piano piano ce la siamo cavata. Questo 16 maggio me lo terró in testa a vita, ho urla di amici che hanno perso tutto in testa , ho l’odore di quel fango ancora sotto il naso, e la paura quando piove. È stata dura,molto dura anche per me  che ho subito il minimo. Però ci stiamo riprendendo, la forza del quartiere e della nostra gente si vede da questo.

Mary 19 anni

ALLUVIONE, PER NON DIMENTICARE
Il 16 maggio del 2023 la Romagna si trovò nel giro di poche ore nel dramma dell'alluvione. ForlìToday raccoglie e pubblica i ricordi e le testimonianze dei lettori su quanto accadde in quei giorni. Lo scopo è di costruire e mantenere viva la memoria collettiva su quei fatti.

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