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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Anche a Forlì si prega per i missionari uccisi nel 2020 per motivi di fede

Durante la preghiera, che vedrà la testimonianza online di suor Renata Conti, postulatrice generale delle suore missionarie della Consolata sulla beata suor Leonella Sgorbati, la religiosa trucidata nel 2006 in Somalia, saranno ricordati, con storie e approfondimenti, i missionari cristiani uccisi nel corso del 2020 per motivi di fede

Anche la Diocesi di Forlì-Bertinoro aderisce alla 29esimo Giornata mondiale di preghiera e digiuno per i missionari martiri, indetta da papa Francesco in tutto il mondo cristiano per il 24 marzo. Nella stessa data di 41 anni fa, monsignor Oscar Romero, arcivescovo metropolita di San Salvador, proclamato santo da papa Francesco il 14 ottobre 2018, veniva assassinato durante la celebrazione della messa, punito per le sue denunce contro le violenze della dittatura militare nel Paese. A Forlì, mercoledì, alle 20, è in programma una veglia presso la chiesa parrocchiale della Cava, presieduta dal vescovo monsignor Livio Corazza. Si potrà partecipare in presenza, ma anche in streaming previo collegamento al canale youtube della Diocesi di Forlì-Bertinoro. Durante la preghiera, che vedrà la testimonianza online di suor Renata Conti, postulatrice generale delle suore missionarie della Consolata sulla beata suor Leonella Sgorbati, la religiosa trucidata nel 2006 in Somalia, saranno ricordati, con storie e approfondimenti, i missionari cristiani uccisi nel corso del 2020 per motivi di fede. Il significato della Giornata è racchiuso nel titolo “Vite Intrecciate”, voluto dallo stesso pontefice argentino.

“Il missionario martire – scrive papa Francesco - è tessitore di fraternità: la sua vita si intreccia con quella dei popoli e delle culture che serve e incontra. L’umanità intera intreccia la propria esistenza con quella di Cristo, riscoprendosi così tralci della stessa vite”. Quella dei missionari martiri è una pagina amara della vita della Chiesa: secondo gli ultimi dati raccolti dall’Agenzia Fides, nel 2020 nel mondo sono stati uccisi 20 missionari: 8 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 2 seminaristi, 6 laici. Il drammatico record, quest’anno, si registra in America, dove sono stati ammazzati 8 missionari. Negli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, sono stati uccisi nel mondo 535 operatori pastorali, di cui 5 vescovi.

“Il sacrificio dei martiri - spiega Giovanni Rocca, segretario nazionale di Missio Giovani - è il segno tangibile che la propagazione della fede non è una crociata, ma un abbraccio di culture, popoli e religioni, la totale disponibilità di sé verso l’ascolto e lo scambio reciproco, il soccorso verso chi è nel bisogno”. Ma quando in queste dinamiche “subentra l’odio, ecco che il martire fa la sua comparsa nella storia”. “Leggendo le informazioni relative ai martiri per la fede del 2020 – dichiara il responsabile dell’ufficio missionario di Forlì-Bertinoro, Sauro Bandi - fa impressione l’età delle due bambine di 10 e 12 anni, che appartenevano alla pontificia opera dell’infanzia missionaria, uccise in Nicaragua, o anche dei due giovani di 17 e 18 anni trucidati in America Latina sempre ‘in odium fidei’. Desta commozione anche il martirio di don Roberto Malgesini di Como e di fra Leonardo Grassi di Catania, uccisi in Italia: sono solo la punta di un iceberg intriso di sangue".

"In Iraq – continua Bandi - c’è un intero popolo martire per la propria fede. In tutte queste persone non c’è un atteggiamento di crociata, ma un abbraccio di culture e di fedi. Il martire è un propagatore del messaggio di salvezza cristiano attraverso la carità. Anche a Forlì vogliamo confermarci nella testimonianza di una fede che sia vera, basata su un atteggiamento di incontro, dialogo, tenerezza, amicizia, anche in cambio se riceviamo ingiurie e addirittura violenza”. Tutto il ricavato del digiuno di quanti prenderanno parte alla veglia, sarà devoluto alle missioni della Consolata nel mondo.

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