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Cronaca

Anche l’arte in campo per contrastare il tumore al seno

L’estrazione avverrà proprio venerdì 8 febbraio, alle 11.30, nello stesso atrio, alla presenza di una madrina d’eccezione, Velia Mantegazza, nota artista e scenografa

Anche l’arte in campo per contrastare il tumore al seno. Grazie alla sensibilità di 32 fra pittori, scultori, ceramisti e fotografi forlivesi che hanno donato le proprie opere, la Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) indice, infatti, una lotteria il cui ricavato servirà a sostenere l’attività clinica e di ricerca dell’U.O. di Senologia dell’Ausl di Forlì, diretta dal dott Secondo Folli, nel campo della ricostruzione della mammella nelle donne affette da tumore al sneo. I biglietti sono in vendita a 10 euro presso la sede Lilt (ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, padiglione Vallisneri, atrio ovest, tel. 0543 731882); i fortunati vincitori porteranno a casa le creazioni in palio che, dal 6 all’8 febbraio, saranno esposte nell’atrio del padiglione “Morgagni”. L’estrazione avverrà proprio venerdì 8 febbraio, alle 11.30, nello stesso atrio, alla presenza di una madrina d’eccezione, Velia Mantegazza, nota artista e scenografa.

«E’ la prima lotteria che organizziamo, come Lilt – dichiara il presidente dell’associazione Nadia Masini – se ci siamo riusciti, il merito è di quanti hanno donato le proprie opere, confermando una sensibilità non solo artistica ma anche verso un tema delicato e complesso quale il tumore al seno». In linea con la strada intrapresa da alcuni anni, la Lilt destinerà i proventi dei biglietti a favore dell’U.O. di Senologia dell’Ausl di Forlì. «In questi anni, l’unità del dott. Folli si è affermata come eccellenza – prosegue Masini – impegnandosi molto anche nel campo della ricostruzione mammaria, dove adotta le più moderne tecniche, così che la donna non si senta più mutilata ma, dopo l’intervento demolitivo, possa riacquistare anche pienezza fisica». Tale ambito necessita, tuttavia, di risorse, sia in termini di ore di sale operatoria, sia di formazione del personale, e richiede, inoltre, un forte investimento nella ricerca.

«Non esiste un’età in cui si può vivere bene senza seno, ragion per cui cerchiamo di garantire a tutte le nostre pazienti, a meno che non ci siano motivi clinici, la possibilità di sottoporsi a interventi ricostruttivi – illustra il dott. Folli – da alcuni anni, pratichiamo le più moderne tecniche, come il lipofilling, consistente nell’autotrapianto di tessuto adiposo. D’altronde, i dati mostrano una crescita dell’incidenza del tumore al seno nelle donne giovani, fatto che ci obbliga a garantire non solo la quantità, ma anche la qualità dell’aspettativa di vita e rende dunque stringente il discorso della ricostruzione». In questi anni, la Lilt, col suo sostegno, ha molto contribuito ai progressi dell’unità in tale ambito; oggi, però, tale sostegno è addirittura imprescindibile. «La nostra equipe di Senologia ha tutte le competenze e capacità per fare della ricerca, ma non può accedere ai fondi specifici – illustra la dott.ssa Maria Grazia Stagni, direttore sanitario dell’Ausl di Forlì – in un contesto di tagli alla sanità, il reperimento di risorse extra è, quindi, fondamentale, e solo il contributo della società civile può aiutarci a implementare quei percorsi innovativi che non possiamo sviluppare in quanto chiamati, come Azienda, a garantire prima di tutto i livelli essenziali di assistenza».

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