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Cronaca

Papa Francesco aiuta il missionario forlivese Andrea Francia con un'importante donazione

Francia, in questi giorni di passaggio nella sua città natale, testimonierà 8 anni d’impegno per i “niños de la calle” guatemaltechi martedì, alle 21, nel salone parrocchiale della Cava

Figura anche Papa Francesco fra i sostenitori di Andrea Francia. Il pontefice argentino ha appena donato in Guatemala una somma importante, finalizzata alla costruzione di alcuni laboratori di formazione lavoro all’interno del villaggio per bimbi di strada che il missionario forlivese sta realizzando ad Esquipulas, nel sud-est del Guatemala. Francia, in questi giorni di passaggio nella sua città natale, testimonierà 8 anni d’impegno per i “niños de la calle” guatemaltechi martedì, alle 21, nel salone parrocchiale della Cava.

Si calcola che nel paese centroamericano, uno dei più poveri al mondo come reddito pro-capite, i minori finiti in strada a causa della disgregazione della famiglia siano duecentomila su sedici milioni di abitanti. Francia, laico consacrato nel terz’ordine della congregazione guatemalteca di Marta y Maria, ha già realizzato 7 delle 10 case previste nel progetto “Ciudad de la Felicidad”, in grado di ospitare circa 80 bambini e ragazzi da pochi mesi a 18 anni, orfani o abbandonati, altrimenti costretti a vivere da randagi in balia di violenze di ogni tipo. I loro angeli custodi sono 40 suore fra postulanti, novizie e professe di “Marta y Maria”, diffusa in tutto il mondo con mille religiose e 100 case, 10 anche in Italia. La fondatrice della congregazione è madre Angela Sanchez, di origini colombiane ma legata a papa Francesco sin dai tempi in cui il futuro pontefice, arcivescovo di Buenos Aires, la chiamò in Argentina per aprire una casa d’accoglienza in uno dei “barrios” più poveri della metropoli sudamericana.

“Lo sfacelo della società – dichiarò lo scorso anno a Forlì madre Angela, nel corso dell’affollato incontro pubblico alla Cava - è la conseguenza diretta degli attacchi indiscriminati contro la famiglia, l’unica agenzia in grado di costruire una persona su cui fondare la società del futuro”. L’imperativo di Milena Strocchi, presidente del gruppo di sostegno forlivese del missionario, sorto in seno al “Comitato per la Lotta Contro la fame nel Mondo”, è mantenere una delle case famiglia già realizzate ad Esquipulas, per un costo mensile di 300 euro. La “Ciudad” vanta anche una chiesetta per la preghiera comunitaria, una biblioteca per ragazzi, una dispensa, un “rancho” (area coperta) per gli incontri pubblici, una cucina comunitaria con forno per il pane e decine di ettari di terreno coltivati a caffè, mais e banane. Sono a buon punto anche la nuova casa per anziani e l’ospedale: la prima struttura è ormai completata, mentre il plesso sanitario, che funge già da poliambulatorio per la popolazione, a breve potrà accogliere sino a 25 bimbi denutriti con le rispettive madri. In un altro reparto già progettato, grazie al contributo della “Fondazione Bertolaso” e di un magnate brasiliano, Francia intende ospitare una decina di minori stuprate nella cerchia familiare e rimaste incinte (è un fenomeno diffusissimo in Guatemala).

“Prima accoglieremo le giovani nell’imminenza del parto e poi ci occuperemo dei loro bimbi”. Ma ci sono altre idee in cantiere, come la costruzione di un pozzo artesiano che possa dissetare tutti i poveri della zona, e la realizzazione di ambulatori presso le varie “capillas”, le parrocchie di Esquipulas, in cui insegnare alle tanti madri bambine del luogo ad accudire i propri piccoli nei bisogni vitali. A Forlì, oltre che dal Gruppo di sostegno, dal centro missionario della Cava e dallo stesso Comitato fondato da Annalena Tonelli, Andrea Francia è aiutato dagli imprenditori forlivesi Marino Bandini di “Ceracarta” e dai fratelli Silvestrini di “SGM Distribuzione – Marco Polo Expert Unieuro. Il 9 novembre, al suo rientro in Guatemala, Francia porterà con sé una macchina per fare il gelato donatagli da un benefattore italiano: “Alle prime bambine raccolte 8 anni fa e ora divenute adulti – conclude il volontario – dovrò pure garantire anche un futuro e un lavoro”. Cialde e coni saranno prodotti e venduti dalle giovani in una bottega presa in affitto nel centro di Esquipulas. Il successo del gelato italiano è garantito anche in Guatemala.

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