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Cronaca

I numeri altisonanti dell'impegno di Andrea Francia per i ragazzi di strada guatemaltechi

Salone parrocchiale della Cava gremito martedì per l'incontro pubblico con il missionario Andrea Francia e la “Madre Teresa delle Americhe” suor Angela Sanchez

“Volete sapere come ha fatto Andrea Francia a realizzare in Guatemala un paradiso per i bimbi di strada? Semplice: è perché ha imparato ad amare il povero ad imitazione di Cristo. Andrea si è fidato del Signore, realizzando una città d'amore”. Attinge al vangelo suor Angela Sanchez, fondatrice della congregazione guatemalteca di Marta y Maria, per giustificare i numeri altisonanti dell'impegno del volontario forlivese per i “niños de la calle” guatemaltechi.

Giunto ad Esquipulas nel 2005, invitato da un sacerdote torinese “fidei donum”, don Vitale Traina, Andrea ha preso in comodato 40 ettari di terreno dai monaci benedettini che conducono il locale santuario del Cristo Nero, e ha realizzato la “Ciudad de la Felicidad”. Adesso, il villaggio consta di 8 delle 10 case previste in progetto ed è in grado di ospitare 82 bambini e ragazzi da pochi mesi a 16 anni, orfani o abbandonati, spesso costretti a vivere da randagi sulla strada in balia dei “narcos”, dei trafficanti d'organi e di violenze di ogni tipo. La “Ciudad” vanta anche una chiesetta per la preghiera comunitaria, una biblioteca per ragazzi, una dispensa, un “rancho” (area coperta) per gli incontri pubblici, una cucina comunitaria con forno per il pane e decine di ettari di terreno coltivati a caffè, mais e banane.

Quest'anno è previsto il primo grande raccolto dai circa 15 ettari di terreno impiantati a caffè, con una previsione di ben 10 tonnellate di prodotto. Ma c'è pure un “taller” di falegnameria già pronto, in attesa di volontari in grado di formare professionalmente i giovani guatemaltechi. E' a buon punto anche il nuovo ospedale, che diverrà presidio insostituibile per la popolazione locale, oggi obbligata a percorrere centinaia chilometri pur di raggiungere la prima struttura sanitaria pubblica a prezzi accessibili. Martedì, nella serata-incontro con la città organizzata per lui dal Gruppo “Città della Felicità” incardinato nell'onlus Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, Andrea ha scoperto di essere anche profeta in patria.

La presenza sua e di suor Angela, conosciuta nel “Nuovo Mondo” come la Madre Teresa delle Americhe, ha riempito d'un fiato il salone parrocchiale della Cava, con oltre cento partecipanti. Il primo a stupirsi della calorosa accoglienza dei concittadini è stato proprio il volontario forlivese. “La vostra partecipazione così numerosa - ha dichiarato Francia, un passato da imprenditore a Villa Selva di Forlì, e poi, 15 anni fa, il drastico cambio di rotta esistenziale per merito del sacerdote riminese don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII - mi riempie di gioia e mi fa comprendere di essere sulla buona strada”.

La serata ha visto anche gli interventi del presidente del Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo, Roberto Gimelli, del vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, dell'assessore comunale alla cooperazione Davide Drei, dell'ex primario di Medicina Riabilitativa all'ospedale Morgagni-Pierantoni, Germano Pestelli, divenuto ambasciatore dell'Oms per la formazione di tecnici della riabilitazione basata sulla comunità solidale, e infine dell'imprenditore forlivese Marino Bandini, grande sostenitore del progetto di Andrea assieme allo stesso Comitato per la Lotta contro la Fame nel mondo e ai fratelli Giuseppe e Maria Grazia Silvestrini di “SGM Distribuzione - Marco Polo”. La serata-testimonianza alla Cava di Andrea Francia rimarrà nei cuori dei forlivesi per l'accorato discorso di suor Angela Silva Sanchez.

La religiosa, fondatrice della congregazione di cui il missionario fa parte come laico consacrato, ha parlato in castigliano, ma si è fatta ben comprendere dai presenti quando ha rivelato dell'amore di Andrea Francia per i “niños de la calle” guatemaltechi, i piccoli “cristi” che la vita gli ha fatto incontrate nel suo cammino verso la verità. Suor Angela ha raccontato anche l'episodio del ragazzino strappato ad una delle tante 'marras', le bande di strada che imperversano in tutto il Sudamerica. La prima cosa che il ragazzo ha urlato una volta entrato nella Ciudad, è che avrebbe ammazzato qualcuno. “E' l'unico modo che i ragazzi conoscono per affermarsi nella società disgregata del Sudamerica”.

Adesso è uno dei giovani più fidati di Andrea e delle 50 suore che conducono la “Ciudad” di Esquipulas. Parafrasando papa Francesco, conosciuto trent'anni fa in Argentina, quando il futuro pontefice, arcivescovo di Buenos Aires, la chiamò per aprire una casa in uno dei “barrios” più poveri della metropoli sudamericana, madre Angela ha invocato maggior rispetto per la famiglia e più amore fra gli stessi i coniugi, nella cura vicendevole e per i figli. “Lo sfacelo della società è la conseguenza diretta degli attacchi indiscriminati contro la famiglia, l'unica agenzia in grado di costruire una persona su cui fondare la società del futuro”.

Il bagno di folla forlivese per Andrea Francia e la presenza di suor Angela Sanchez, ospite dello stesso vescovo Lino, è stato il preludio per l'apertura di una casa dell'ordine di Marta y Maria anche in città, in aggiunta alle 10 già esistenti in Italia. Le suore dovrebbero approdare a Forlì entro un paio di anni, trovando ospitalità nell'unità parrocchiale di Villanova-Villagrappa guidata da don Davide Brighi. Le religiose, in linea col proprio carisma, potrebbero essere impegnate nell'animazione parrocchiale, nella catechesi e nella cura di giovani e anziani.

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