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Cronaca

Andrea, il sorriso sulla panchina dopo la lode: "La quarantena ha rafforzato l'unione della classe"

"Prima di tutto voglio essere visto come un normale ragazzo di diciotto anni, che si impegna al massimo in quello che fa, ma che fuori dal contesto scolastico sa stare con gli altri, e all'occorrenza divertirsi", dice di se Andrea

Tra i dodici liceali che si sono diplomati con la lode c'è Andrea Iacco. "Qualcuno mi vede come uno studente, qualcuno come un pianista, altri come un futuro matematico e altri ancora persino come un attore - racconta di se -. Io cerco di essere tutte queste cose, perché ognuna di esse fa capo a una delle mie passioni, ma prima di tutto voglio essere visto come un normale ragazzo di diciotto anni, che si impegna al massimo in quello che fa, ma che fuori dal contesto scolastico sa stare con gli altri, e all'occorrenza divertirsi".

Il ricordo più bello di questi cinque anni allo Scientifico... 
 Questa è una domanda difficile. Con la mia classe ho vissuto tanti momenti meravigliosi, che sicuramente ricorderò nei prossimi anni, ma dovendone scegliere uno specifico penso che potrebbe essere il 6 giugno scorso, l'ultimo giorno di scuola, quando dopo più di tre mesi di quarantena finalmente sono riuscito a rivedere i miei compagni, per fare l'ultimo countdown insieme: prima al parco e poi in spiaggia. In sé e per sé non sarebbe stata un'occasione così particolare, ma il fatto che fosse l'ultimo giorno dell'ultimo anno, e soprattutto che fosse la prima volta che potevamo uscire per una ragione diversa dall'andare a fare la spesa, l'ha reso un ricordo veramente speciale.

Il momento più difficile? 
Su questo non ho dubbi: sicuramente la fine di febbraio di quest'anno, quando dopo aver superato settimane piene di verifiche, eravamo pronti per la tradizionale festa di carnevale della scuola e per il nostro viaggio di istruzione a Monaco di Baviera, che doveva essere tra il 26 e il 29 febbraio. Vedersi annullato tutto, quando eravamo già pronti e ogni cosa era stata organizzata minutamente è stato veramente frustrante, ma d'altronde non si può dare la colpa a nessuno se non alla pandemia.

Nonostante la pandemia da covid-19, è riuscito a diplomarsi col massimo dei voti. Un risultato che vale il doppio. Come si è trovato con la didattica a distanza? 
Penso che non solo io potrò testimoniare che la didattica a distanza è stata estremamente difficile da gestire, soprattutto per le nostre rappresentanti, perché ogni professore aveva le sue esigenze orarie, e incastrare tutte le lezioni è stata veramente un'impresa. Alla fine ci trovavamo ad avere un orario diverso ogni settimana o quasi e non erano infrequenti i disguidi e le incomprensioni, specialmente quando arrivava il punto in cui era necessario trovare anche ore aggiuntive per tutte le interrogazioni. Inoltre anche per quanto riguardava la maturità sono spesso arrivate informazioni contrastanti fino ai primi giorni di giugno. Per fortuna ci sono comunque stati professori disponibili a venirci incontro durante tutti questi cambiamenti. 

I legami si sono rafforzati con prof e compagni di classe durante il lockdown?
Ci è voluto tempo per abituarsi a questa situazione particolarissima, e se anche siamo riusciti a completare i programmi della maggior parte delle nostre discipline, il lato umano ne ha risentito parecchio. Sicuramente non vedersi fisicamente per così tanto tempo ha suscitato in me e nei miei compagni la voglia di incontrarsi nuovamente, e posso dire che in generale ci siamo quindi legati ulteriormente durante il lockdown. Ciò è capitato anche per il rapporto con la maggior parte dei professori, che si sono mostrati disponibili al dialogo e a rivederci per un'ultima volta, alla tradizionale cena di classe che abbiamo fatto alcuni giorni fa.

Ultimo giorno di scuola effettivo il 22 febbraio. Poi l'esame di maturità. Che effetto le ha fatto tornare in classe? 
Ammetto che il giorno in cui sono rientrato nella mia scuola l'unica cosa che avevo in testa era l'ansia per la maturità, ma comunque sia tornare in quell'ambiente è stato in un primo momento emozionante e in seguito alquanto nostalgico. Ho potuto provare queste sensazioni solo qualche ora dopo aver finito il mio esame, mentre cercavo di rilassarmi su una panchina di un parco in cui mi recavo spesso prima della quarantena. Mi ricordo di avere sorriso, pensando che comunque tutto questo rimarrà sempre nella mia memoria.

Quali sono i suoi progetti per il futuro? 
 Fino all'anno scorso non ero del tutto sicuro su cosa fare all'Università. Poi, grazie anche alla passione che il mio professore di fisica è riuscito a trasmettermi per le facoltà matematico-fisiche, ho deciso di iscrivermi al corso di Laurea in Matematica. Al momento ho già sostenuto i TOLC necessari e le graduatorie di varie Università mi hanno confermato che potrò immatricolarmi. Comunque nei prossimi mesi proverò anche a partecipare agli esami di ammissione di alcuni Collegi di eccellenza, sperando di entrare in uno di essi.

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