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Annegato per salvare il cane, l'Enpa: "Usate il guinzaglio, è una protezione per l'animale"

Una fatalità avvenuta nel giro di pochi istanti, il tutto è accaduto in modo talmente veloce che ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile

Una fatalità avvenuta nel giro di pochi istanti, il tutto è accaduto in modo talmente veloce che ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile. E "fatalità accidentale" è anche come è stato qualificato l'episodio da parte dei carabinieri di Forlì che non hanno fatto partire alcune segnalazione per eventuali responsabilità nell'accaduto. Infatti, nel Canale Emiliano Romagnolo (CER), per quanto insidioso con le sue pareti scivolose in cemento, è ben indicato il pericolo di annegamento, con i cartelli posti in prossimità della struttura.

Annegato nel CER (Foto A.Salieri)

Si chiude così una dolorosa vicenda che indica anche grande amore per il proprio animale, avvenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì. Nel tentativo di salvare il cane caduto nel canale ha perso la vita Claudio Fabbri, un 58enne residente in zona che passeggiava con il figlio lungo il Canale Emiliano Romagnolo, in via dei Prati nella campagna tra Villafranca e Branzolino. L'uomo si trovava a spasso coi due cani da caccia di sua proprietà e il figlio di 10 anni. Prima un cane e poi l'altro, attirati da chissà cosa, sono finiti in acqua. Uno è subito riuscito a riguadagnare la sponda, l'altro ha iniziato ad annaspare e il proprietario si sarebbe sporto il più possibile per riuscire a recuperarlo. Non si è quindi "tuffato", anche perché probabilmente consapevole della situazione e soprattutto delle sue scarse abilità nel nuoto, ma avrebbe preso dei rischi eccessivi per riportare a riva l'amato animale. Questo, secondo quanto ricostruito infine dai carabinieri, ha causato la caduta in acqua e il successivo annegamento.

VIDEO: I SOCCORRITORI IN AZIONE

L'uomo è rimasto subito vittima delle acque melmose del grande canale irriguo, profondo circa tre metri e con molta melma sotto e quindi con difficoltà a trovare un appoggio saldo con i piedi. Le sponde, in cemento e oblique, non sono facilmente risalibili a causa della loro scivolosità. Insomma, un mix di elementi, che si sono trovati a coincidere - come spesso capita per gli episodi più gravi - e che hanno portato all'epilogo peggiore, il tutto sotto gli occhi del bambino che è prontamente corso nella casa più vicina per chiedere a qualcuno di chamare i soccorsi. Sul posto si sono portati i sommozzatori dei vigili del fuoco, il 118 che ha sorvolato la zona con l'elicottero delle emergenze, e i carabinieri. Alla fine i vigili del fuoco hanno rinvenuto la vittima sul fondo del canale Emiliano-Romagnolo, a circa un centinaio di metri di distanza dal luogo dell'annegamento, circa un'ora dopo, tra i ponti di via dei Prati e via Minarda. Indossando stivaloni di gomma, questi si sarebbero riempiti di acqua aumentando l'effetto "zavorra" dell'abbigliamento.

Quanto capitato è anche spunto per una riflessione e una raccomandazione che viene da chi di cani ha una grande esperienza, come Leonardo Poli, capo del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile Enpa: "Questo episodio testimonia di quanto amore si abbia nei confronti del proprio animale. Questa persona si è presa un rischio per salvarlo, motivato dall'affetto per il cane". Continua Poli: "Ma, anche in questi casi, è bene ricordare quanto sia importante l'uso del guinzaglio. In molti fuori città non lo usano, ma anche in campagna non mancano i rischi, dai pozzi agricoli, ai canali e le strade. E' un attimo per un cane attraversare di scatto una strada vedendo un gatto dall'altra parte, oppure partire di corsa per inseguire altri animali. In molti lo vedono come un vincolo, ma è un dispositivo di protezione tanto dell'animale, quanto del padrone come in questo caso o di terzi, come per esempio a Granarolo Emilia, dove il repentino attraversamento della strada da parte di un cane ha causato un incidente mortale. In campagna al limite si possono usare guinzagli estensibili più lunghi che permettono anche una corsa, fermo restando che sono le aree di sgambamento quelle in cui è possibile liberare i cani nella massima sicurezza".

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