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Cronaca

Area Querzoli-Ferretti, la Lega: "Accordo senza benefici pubblici, indaghi la Procura"

Il Consiglio comunale di martedì scorso ha votato favorevolmente alla modifica dell'accordo di programma Querzoli-Ferretti che permetterà, in sostanza, di cedere le superfici industrializzate

Il Consiglio comunale di martedì scorso ha votato favorevolmente alla modifica dell'accordo di programma Querzoli-Ferretti che permetterà, in sostanza, di cedere le superfici industrializzate, modificando così l'accordo urbanistico del 2005 che le vincolava solo all'insediamento delle due aziende che lì si sarebbero dovute trasferire. Come è noto la Ferretti non ha mai realizzato il nuovo stabilimento mentre la Querzoli è finita in liquidazione coatta poco dopo averlo edificato. Sullo sfondo vi è un nuovo progetto industriale chimico di Italo Carfagnini, che qui dovrebbe trovare avvio. Su questa partita la Lega auspica che la Procura della Repubblica indaghi su quella che viene definita “un'operazione speculativa in favore di due privati”.

“Sia ben chiaro – esordisce il capogruppo della Lega Daniele Mezzacapo – nessun consigliere comunale appartenente al partito che rappresento si è schierato contro il progetto di rilancio di una zona strategica abbandonata, né tantomeno alla creazione di nuovi posti di lavoro con la previsione di nuove assunzioni, ma la Lega si è schierata contro i metodi adottati dalla Giunta e dal Partito Democratico per giungere ad una delibera senza precedenti. La Lega si è sempre dichiarata favorevole ad un utilizzo dell’intera area per un nuovo progetto di insediamento industriale, ma il tutto doveva essere fatto alla luce del sole con un nuovo accordo di programma e non modificando un accordo preesistente in cui due società forlivesi, loro malgrado, erano inadempienti”, afferma il Capogruppo del Carroccio.

Il Comune di Forlì il 31 luglio ha modificato un accordo di programma esistente tra lo stesso ente, Querzoli e Ferretti, in cui ha eliminato i vincoli di inalienabilità dei terreni per ben 15 anni, ma non solo ha altresì eliminato il vincolo di ritorno a zona agricola dei terreni in caso di inadempienza delle due società, di fatto consentendo alle stesse di far sorgere anche nuove tipologie di aziende su terreni che sarebbero tornati agricoli in caso, per appunto di inadempienza. “Il PD spieghi come ha fatto a tutelare gli interessi dell’Ente e dei forlivesi? Spieghi il capogruppo Ancarani con quali criteri razionali il suo partito ha potuto votare una delibera che elimina dei vincoli che tutelavano il Comune senza imporne di nuovi?”, sostiene il consigliere leghista.
 
“E così con la modifica all’accordo di programma il terreno passa da agricolo a industriale, senza alcuna garanzia per il Comune, in difetto di oneri e impegni per le società che sono inadempienti. Così il valore del terreno è aumentato in modo esponenziale e chi è proprietario di quel terreno, si ritrova all’improvviso ad avere un capitale immobiliare ingente, nonostante sia, continua il consigliere leghista, inadempiente nei confronti dell’Ente”. “Quante aziende a Forlì hanno ricevuto lo stesso trattamento dedicato a Querzoli e Ferretti” – si chiede il capogruppo della Lega che continua - il Comune aveva l’obbligo per trasparenza, imparzialità e buon andamento, di imporsi nei confronti dei privati con un nuovo accordo di programma che tutelasse gli interessi pubblici, mentre invece ed inspiegabilmente l’Ente rischia di aver dato il via libera ad una imponente operazione speculativa senza precedenti storici”.

“È così che il PD favorisce sviluppo industriale e occupazione?” – si interroga il capogruppo della Lega - “Secondo la Lega questa delibera ha troppi coni d’ombra che non hanno permesso al gruppo di votarla favorevolmente, e proprio questi lati oscuri ci hanno spinto a depositare nei prossimi giorni, un esposto presso la Procura di Forlì al quale allegheremo sia l’accordo del 2005 sottoscritto tra il Comune, Querzoli e Ferretti, sia le modifiche deliberate in consiglio comunale, oltre alle registrazioni degli interventi dei tecnici intervenuti nelle commissioni, dell’assessore Gardini e di tutti i consiglieri comunali. La Lega vuole il bene del territorio, il rilancio del settore industriale e commerciale, ma per giungere a questo obbiettivo non si devono fare sconti a nessuno, perché l’Ente non ha il diritto, in carenza di un palese evidente interesse pubblico, di gestire discrezionalmente rapporti tra privati, applicando in concreto due pesi e due misure ben distinte”, conclude il capogruppo leghista. 

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