rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Mi servono soldi per l'operazione di mia figlia", così impietosiva gli anziani: preso truffatore seriale

Quando gli agenti lo hanno localizzato aveva appena ottenuto una modesta somma da una signora del quartiere Ossi

E' uno specialista delle truffe "porta a porta". Un 46enne di nazionalità serba, in Italia senza fissa dimora, è stato arrestato dagli agenti della Volante della Questura di Forlì per aver inottemperato ad un provvedimento emesso dal prefetto di Cremona nel 2017, che aveva disposto il divieto di reingresso per sette anni sul territorio nazionale con espulsione diretta ed accompagnamento alla frontiera. La cattura dell'individuo è stata possibile grazie alla segnalazione di alcuni cittadini al riguardo di una persona sospetta che stava svolgendo una raccolta fondi porta a porta.

La truffa

In particolare, il 46enne impietosiva i suoi interlocutori, mostrando documenti relativi alla necessità di soldi per sottoporre una (inesistente) figlia di 2 anni ad un trapianto di cornea, ottenendo così in modo fraudolento somme di denaro che vanno dalle poche decine di euro ma anche donazioni più consistenti. Quando gli agenti lo hanno localizzato aveva appena ottenuto una modesta somma da una signora del quartiere Ca' Ossi. Alla richiesta di esibire i documenti ha mostrato un passaporto serbo il cui nominativo non faceva emergere alcuna pendenza penale, ma neppure la regolarità della sua condizione di straniero sul territorio nazionale. Aveva con sé anche alcuni fogli, con scritte in Italiano, il cui contenuto doveva impietosire le persone, e sui quali l’individuo chiedeva ai benefattori di inserire di proprio pugno il nome, la data e la firma, e nel caso di esercizi pubblici anche il timbro sociale, così da aumentare la sua credibilità e accrescere lo spirito caritatevole altrui.

L'arresto in flagranza

I poliziotti, insospettiti, lo hanno accompagnato in Questura e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Qui è emerso che il soggetto era conosciuto in Italia con 11 nomi falsi, e che su uno di questi pendeva un provvedimento di espulsione del Prefetto di Cremona, con divieto di reingresso valido 7 anni, al quale era stata data esecuzione mediante accompagnamento alla frontiera aerea di Torino. La violazione del divieto di reingresso ha comportato l’arresto in flagranza, con successivo processo per direttissima che è stato celebrato venerdì mattina. Il giudice ha convalidato l’arresto e, accolta la richiesta di termini a difesa presentata dall’avvocato difensore, ha sottoposto l’uomo alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in città, con presentazione e firma due volte al giorno in Questura, in attesa del giudizio, rinviato ai primi di gennaio.

Un truffatore seriale

Al di là dell’aspetto tecnico collegato alla particolare posizione sul territorio nazionale che ha consentito alla Polizia di Stato di procedere all’arresto nella flagranza, va segnalato che le indagini hanno anche definito un quadro indiziario relativamente al reato di truffa continuata, proprio in relazione alla simulazione di una situazione di grave pericolo per la salute della inesistente figlia di due anni, che ha indotto pietà nei suoi interlocutori così da trarli in inganno per ottenere versamenti a fondo perduto di piccole e grandi somme di denaro. Attraverso la disamina dei suoi 11 falsi nomi e la lista dei benefattori, è emerso che questa condotta era ormai una consolidata modalità del 46enne in svariate parti del territorio nazionale, rendendolo così un “seriale” della truffa. Inoltre, non si esclude che questo modo plateale di avvicinare le vittime non nascondesse anche una modalità per verificare la presenza o meno di persone all’interno delle abitazioni, con la possibile intenzione di agevolare eventuali complici nella commissione di altri reati contro il patrimonio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Mi servono soldi per l'operazione di mia figlia", così impietosiva gli anziani: preso truffatore seriale

ForlìToday è in caricamento