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Cronaca Centro Storico / Corso Giuseppe Garibaldi

Gli tolgono la patria potestà sul figlio: per vendetta lancia due molotov contro la Questura

Ora è in carcere a disposizione del sostituto procuratore Sara Posa. L'episodio si è consumato nella tarda serata di lunedì, intorno alle 22.30

Ha lanciato due bottiglie molotov contro il muro esterno della Questura di Forlì, in corso Garibaldi, dopo che in mattinata gli era stata tolta la patria potestà sul figlioletto al termine di un'indagine socio assistenziale. Un forlivese di 38 anni, già noto alle forze dell'ordine per reati contro la persona, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti con l'accusa di detenzione e porto di oggetti incendiari con effetto micidiale e incendio. Ora è in carcere a disposizione del sostituto procuratore Sara Posa. L'episodio si è consumato nella tarda serata di lunedì, intorno alle 22.30.

L'uomo aveva manifestato intemperanze sin dopo la notifica del provvedimento, arrivato al termine di un'indagine svolta dai Servizi Sociali con l'Ufficio Minori della Questura di Forlì. Non ci sono procedimenti penali a carico del 38enne poiché non ha mai avuto atteggiamenti di violenza nei confronti del figlio e della moglie (quest'ultima aveva deciso di rivolgersi ai servizi di tutela poiché ogni qualvolta che il compagno beveva andava in escandescenza contro i vicini o conoscenti). L'individuo ha contattato gli organi di informazione per esprimere il proprio rancore a seguito della decisione. Nella prima serata, come segno di protesta, si è incamminato per le vie di Vecchiazzano, esibendo anche una bandiera con una svastica. Dopo esser stato segnalato al 113 mentre camminava nel bel mezzo di via Quarantola, via Bolognesi e via Medaglie d'Oro è stato intercettato da una Volante della Questura, che l'ha accompagnato a casa.

Poco dopo il 38enne è tornato alla carica. Dopo essersi rifornito di benzina in una stazione di servizio di Vecchiazzano, in sella ad una bicicletta rossa ha raggiunto la Questura, dove ha scagliato due bottiglie incendiarie contro i muri esterni, annerendoli. L'azione è stata rivendicata ad alcune persone con una chiamata anonima. Una di questa, riconoscendo la voce del 38enne, ha informato il 113. Nel frattempo sono partite le indagini della Squadra Mobile e della Digos. Gli immediati accertamenti hanno escluso un'azione di matrice eversiva o terroristica. Le Volanti contemporaneamente hanno rafforzato le misure di sicurezza, pattugliando costantemente l'area della Questura.

Tassello dopo tassello, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza installate in zona, gli inquirenti hanno identificato nel 38enne il responsabile dell'attacco incendiario. Quest'ultimo è stato trovato in un bar di Vecchiazzano. Estremamente calmo all'arrivo del 113, ha ammesso la paternità del gesto, motivandolo contro le istituzioni dopo la decisione di togliere la patria potestà sul figlio. Tra gli elementi acquisiti dagli investigatori le due bottiglie e lo scontrino del distributore di carburanti. Il giudice deciderà mercoledì sul tipo di custodia cautelare. Madre e figlio si trovano in una struttura protetta.

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