Valeria Solesin uccisa nell'attentato di Parigi, lutto tra i parenti di Forlì
Nella loro casa di Forlì si è passato il weekend attaccati alla tv per le ultime notizie e al telefono, con gli altri parenti, per sapere cosa stava accadendo. Purtroppo, su tutti è arrivata la doccia fredda dell'ufficializzazione del decesso
Una ramo di parentela presente a Forlì e inevitabilmente il lutto per la morte di Valeria Solesin si estende anche alla nostra città. In città, infatti,opera Stefano Maitan, veneziano di origine e direttore facente funzioni dell'Unità di Anestesia e rianimazione dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni, imparentato con la ricercatrice universitaria di 28 anni che lavorava alla Sorbona di Parigi, morta nell'attentato del teatro Bataclan. Stefano Maitan è cugino del padre di Valeria, Alberto Solesin. I suoi figli sono della stessa generazione di Valeria, per quanto un po' più piccoli.
Nella loro casa di Forlì si è passato il weekend attaccati alla tv per le ultime notizie e al telefono, con gli altri parenti, per sapere cosa stava accadendo. Purtroppo, su tutti è arrivata la doccia fredda dell'ufficializzazione del decesso, dopo un giorno passato tra speranze e pessimismo. Il medico del Morgagni-Pierantoni parla con molta compostezza di queste drammatiche ore: “La lunga attesa fino alla conferma della morte ci aveva tutti illusi – spiega -: la borsa data alla sua amica, la mancanza di documenti e del cellulare ci avevano fatto sperare che prima poi sarebbe stata identificata, viva”. Purtroppo, però, così non è stato.
“Per noi, per tutta la famiglia, sono stati due giorni impegnativi. Pur essendo in città diverse siamo molto legati tra cugini, Valeria aveva preso la strada accademica a Parigi ed era da un po' che non la vedevamo. Ne parlo, spero così di tenere vivo il ricordo di una vita così breve”. Solo un passaggio fugace sul complesso contesto, gli attentati di Parigi, in cui si è verificata questa morte: “Dopo questi eventi traumatici tutti ci sentiamo colpiti, dei bersagli. Chi non va al ristorante? A chi non capita di andare ad un concerto?”, spiega facendo riferimento agli obiettivi prescelti dai terroristi. La famiglia di Stefano Maitan raggiungerà Venezia non appena saranno fissati i funerali della 28enne italiana morta a Parigi.