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Cronaca

Ausl unica, il collegio degli infermieri: "Progetto fallimentare, personale demotivato"

"La creazione dell'Azienda Unica si sta risolvendo in un depauperamento di servizi, competenze e professionalita' di alcuni territori, in primis Forli' e Cesena, in favore di altri, ovvero Ravenna". Da qui l'invito ai cittadini forlivesi e cesenati: "Riprendetevi la vostra sanità.

"La creazione dell'Azienda Unica si sta risolvendo in un depauperamento di servizi, competenze e professionalita' di alcuni territori, in primis Forli' e Cesena, in favore di altri, ovvero Ravenna". Da qui l'invito ai cittadini forlivesi e cesenati: "Riprendetevi la vostra sanita', prima che sia troppo tardi". Il presidente del collegio Ipasvi (infermieri) di Forli'-Cesena, Franco Gatta, boccia senza appelli il progetto di Ausl unica. Con esempi concreti. A partire dall'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forli' dove "la situazione e' tragica", con primari andati in pensione non sostituiti e le liste di attesa in aumento. Le cose non vanno meglio alla Casa della Salute di Forlimpopoli, "non si sa piu' nulla", e all'ospedale Nefetti di santa Sofia, avvolto in "una nube".

Cosi' il personale sanitario e' sempre piu' "demotivato, demansionato, e de professionalizzato". Anche perche' il direttore generale Des Dorides e' "inavvicinabile e i rapporti sono estremamente gerarchizzati". Latita, attacca Gatta, anche "l'assessore Lusenti che non vuole saperne di parlare con noi". Sono spariti dall'orizzonte anche "quei risparmi e quelle economie di scala che erano state spacciate come principali benefici" e si parla di un buco di oltre 20 milioni, mentre "si sono moltiplicati i dirigenti".

Il progetto e' insomma fallimentare, come dimostrano le altre esperienze simili, anche al'estero. Dunque "non si capisce perche' la Regione abbia spinto tanto per creare l'Ausl unica di Romagna, se non con giochi e manovre politiche che nulla hanno a che vedere con la salute dei cittadini". O si torna indietro, sottolinea gatta, o si punta a "un'integrazione aziendale su scala piu' limitata, come quella fra le Aziende di Forli' e Cesena. Di tutte queste istanze dovrebbero farsi portavoce i sindaci". Ma, conclude, gli interlocutori validi mancano, per cui "auspichiamo un ampio confronto con tutti i soggetti interessati (forze politiche, sindacali, associazioni di categoria e di volontariato), affinche' si definiscano, insieme, le strategie da attuare per far si' che la nostra sanita' torni un'eccellenza qual e' sempre stata". (Agenzie Dire)

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