“Da ripetute indiscrezioni raccolte, ho appreso che oltre alla sede legale e di fatto direttiva e al Direttore Generale, anche la figura del Direttore Amministrativo rischia di essere ad appannaggio dell’Ausl di Ravenna. Premesso che per me un “comunista” vale l’altro, ritengo che, al di là delle capacità professionali dei singoli, che sicuramente saranno all’altezza del ruolo, in una fusione a freddo come quella imposta per legge alla sanità romagnola dalla maggioranza di sinistra, si renda necessario quell’equilibrio territoriale che io da tempo sto invano chiedendo”: lo dice Luca Bartolini, consigliere regionale del PdL. Il ruolo di direttore amministrativo sarebbe toccato, secondo indiscrezioni, a Giulietta Capocasa, attuale direttore dell'Ausl di Forlì.

Spiega Bartolini: “Fin dall’inizio del percorso conclusosi con la fusione delle 4 Ausl romagnole, ho sempre sostenuto che, per come è maturata, questa nuova mega AUSL da 2 miliardi di euro a bilancio e 15.000 dipendenti è improprio chiamarla AUSL della Romagna ma andrebbe subito ribattezzata AUSL DI RAVENNA allargata. La scelta della sede legale, del Direttore Generale e ora del Direttore Amministrativo sono la conferma di quanto da me sempre denunciato ed evidenziano una sconfitta politica su tutti i fronti dei Sindaci di Forlì e Cesena. Se ai cittadini poco importa che un dirigente sia di Forlì o di Ravenna, le prime nomine in seno alla nuova auslona lasciano presagire che negli annunciati tagli ai posti letto e ai servizi sanitari molto probabilmente vi saranno territori di serie A e altri di serie B. La provincia di Forlì-Cesena, come per tante altre decisioni politiche della sinistra che governa la Regione, sarà con ogni probabilità nella serie cadetta visto che non ha neppure nella Giunta Errani (unica in tutta la Regione) neppure un Assessore del territorio a tutelarla”. È quanto ha dichiarato Luca Bartolini.