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Cronaca

Auto elettriche in centro storico, anche il Wwf contrario: "Spostiamo le colonnine"

Il Wwf non condivide le iniziative con le quali il sindaco di Forlì ha presentato le colonnine d'alimentazione delle auto elettriche, ubicate in zone del centro storico

Il Wwf non condivide le iniziative con le quali il sindaco di Forlì ha presentato le colonnine d'alimentazione delle auto elettriche, ubicate in zone del centro storico che l'associazione ambientalista, da tempo, intende chiudere definitivamente al mezzo motorizzato privato. “Anche se a emissioni zero, le auto elettriche  occuperebbero spazio  pubblico oggi a disposizione prevalentemente di pedoni e ciclisti e provocherebbero aumento d’incidenti (il motore elettrico è silenzioso, vantaggio in zone extraurbane  ma non in zone a vocazione pedonale)”, afferma il presidente Alberto Conti. Anche i Verdi avevano sollevato questo problema.

Il sindaco, Roberto Balzani, ha infatti spiegato, venerdì scorso in occasione dell'inaugurazione della rete di ricarica, che per incentivare i cittadini all'utilizzo delle auto elettriche, inizialmente, si permette a queste l'ingresso nelle ztl ed il parcheggio gratuito in centro.

Secondo il Wwf, "il traffico privato è alternativo al trasporto pubblico (che  il comune vuole sviluppare) e all'utilizzo di mezzi ancor meno inquinanti come la bicicletta.  Il Wwf, perciò, propone che le colonnine  vengano spostate all'esterno del centro storico, dando nel contempo piena attuazione al progetto di nuova mobilità all'interno delle mura antiche, proposto dal  Tavolo delle associazioni ambientaliste nel marzo 2012.  Tale progetto non è mai stato preso in considerazione dall'amministrazione comunale, nonostante  proponga un nuovo modello di mobilità, fondato non più sull'auto ma sul trasporto pubblico e  sull'utenza cosiddetta debole (pedoni e ciclisti)”.

“Riportare le auto in centro significa tornare indietro di decenni, svilire il trasporto pubblico, incentivare  l’utilizzo del mezzo privato sempre e comunque, nell’ottica di una città “autocentrica” anche per il futuro. Una città a dimensione d’uomo (pedone o ciclista che sia) si realizza solo diminuendo la tentazione di usare l’auto e quindi i rischi per l’utenza debole. Se il centro storico deve diventare il salotto buono della città, sopratutto in presenza di nuovi insediamenti commerciali, l’uso dell’auto deve drasticamente  diminuire. E’ questa l’evoluzione delle città più avanzate in Europa e nel mondo”, conclude Conti.

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