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Cronaca

Ancora un viaggio per il Babbo Natale dei bimbi ammalati: doni, sorrisi e tanta speranza

Questione di ore e il singolare omino panciuto vestito di rosso e barba bianca proveniente dalla Romagna, è atteso a San Giovanni Rotondo, nel cuore del Gargano, per rincuorare una ventina di bimbi ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica

Il Babbo Natale dei bimbi ammalati porta doni, sorrisi e tanta speranza. E’ in pieno svolgimento l’ennesimo viaggio dell’artigiano prestato alla solidarietà, alias Davide Marchetti. Questione di ore e il singolare omino panciuto vestito di rosso e barba bianca proveniente dalla Romagna, è atteso a San Giovanni Rotondo, nel cuore del Gargano, per rincuorare una ventina di bimbi ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica della Casa Sollievo della Sofferenza, il grande ospedale voluto da San Pio nel 1954.

I piccoli, tutti in condizioni di salute molto critiche, non possono staccarsi dalle macchine e dalle cure salvavita, nemmeno a Natale. Rimarrà indelebile negli occhi dei presenti lo stupore manifestato dalla bimba pugliese, inerte nel suo lettino d’ospedale, alla vista della bambolina offertale da Davide. La piccola, ormai morente, non aveva avuto tempo né forze per spedire al Babbo Natale forlivese la classica letterina con la richiesta del dono. Quasi per magia (Marchetti dice che è stato l’angelo custode), dentro il pacco consegnato da Davide è comparso proprio quel pensiero, la “barbie” tanto desiderata con tutti i suoi accessori. Concluso il servizio a San Giovanni Rotondo, Davide ha raggiunto alcuni centri socio-riabilitativi sparsi per il Gargano, tutti dedicati a San Pio da Pietrelcina. Nei prossimi giorni e fino all’Epifania, Marchetti toccherà altri reparti pediatrici di mezza Italia, Firenze, Padova, Bologna, Ferrara e persino Forlì la notte della Vigilia, tutti intrisi del dolore peggiore, quello dei minori. Sono ormai due decenni che questo particolarissimo Babbo Natale, forte della grande fede, riesce ad alleviare, seppur per un istante, la sofferenza di tanti piccoli e dei rispettivi genitori.

“L’importante – dichiara - è regalare la certezza che c’è sempre qualcuno che ti ascolta, anche solo una volta l’anno”. E’ un impegno che il volontario gestisce con convinzione, aiutato anche finanziariamente dagli amici del Gruppo di Preghiera Padre Pio che conduce dal 1995 nella parrocchia forlivese di Santa Maria del Fiore. Gran parte di questi aiutanti, che potremmo identificare come gli angeli di Babbo Natale, non amano i riflettori e lavorano nell’ombra. Quest’anno, su intervento dello stesso Marchetti, siamo riusciti a dare volto e nome ad uno di questi volontari. Quella di Angela Maria Bartoletti è una storia di grande intensità e suggestione, che ben si adatta al clima natalizio di questi giorni. La donna cuce e ricama dodici mesi l’anno, tutto in funzione dei bimbi ammalati visitati da Davide. Da anni l'angelo di Babbo Natale mette a frutto la sua maestria di sarta e ricamatrice per confezionare tessuti di pregio, centrini, tovaglie, canovacci, lenzuola e quant’altro può abbellire una casa. La signora Bartoletti ha imparato a usare l’uncinetto dalle Ancelle del Sacro Cuore, le religiose che dal 1947 gestiscono la scuola primaria e materna Santa Maria del Fiore di via Ravegnana a Forlì. Nel suo caso è stata determinante anche la madre: maestra con le mani e col cuore, le ha passato un’arte tanto splendida quanto (purtroppo) sempre più rivolta al passato. “Ho iniziato a produrre qualcosa nel 1998 – dichiara – realizzando articoli da regalo confezionati a mano, ricamati e rifiniti all'uncinetto, da vendere in beneficenza per la parrocchia di Santa Maria del Fiore”. Col tempo, ad Angela si sono aggiunti gli altri angeli Oriana, Marina e Rosanna, tutte aderenti al gruppo di preghiera coordinato da Davide Marchetti.

Aderendo al progetto “Aiutateci a regalare un sorriso ad un bimbo”, nel 2007 le volontarie hanno iniziato ad allestire un banchetto nella piazza coperta della “piastra” dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, sia per le festività natalizie che in occasione della Pasqua e della Festa della Mamma. “Siamo partite in sordina, quasi nell’indifferenza, poi le tante persone che transitano da questo posto, che è di sofferenza ma anche di grande speranza, hanno iniziato a lasciare un’offerta in cambio dei nostri lavori”. Nonostante la crisi estenuante gli “affari” vanno bene, al punto che hanno iniziato ad esporre tele ricamate a mano, ottenendo un grande successo in offerte subito affidate al “Babbo Natale” di Padre Pio, che poi le tramuta in doni per i bimbi ammalati dei suoi viaggi della speranza. Abbiamo trovato Angela nell'atrio del nosocomio forlivese dove rimarrà sino al 6 gennaio, attorniata dalle sue aiutanti. Il giro di volontarie è considerevole, ma la signora auspica l’ingresso di altre signore che l'aiutino a realizzare questi splendidi capolavori artigianali. “Più ci daremo da fare – conclude - e più saranno i bimbi ammalati di tutt’Italia che potranno sorridere alla vista del nostro Babbo Natale”.

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