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Cronaca

Con la crisi ancora troppe badanti in nero, la denuncia: "Cooperative penalizzate"

Confcooperative denuncia gli effetti di questa concorrenza sleale nei confronti di imprese cooperative sociali che da sempre combattono l'irregolarità contrattuale, assicurando assistenza domiciliare sicura e professionale alle famiglie

Nel mondo dell’assistenza privata, domiciliare o in strutture, continua  a esistere il sommerso e ad imperare l’irregolarità.  "E’ un fenomeno per sua natura assai sfuggevole e difficilmente “fotografabile”, ma utilizzare  badanti  senza regolarizzarle continua ad essere un’opzione  ancora troppo scelta. E con conseguenze economiche pesanti per chi svolge con tutte le carte in regola attività  nel settore dell’home care e dell’assistenza a anziani, ammalati e disabili". Confcooperative denuncia gli effetti di questa concorrenza sleale nei confronti di imprese cooperative sociali che da sempre combattono l’irregolarità contrattuale, assicurando assistenza domiciliare sicura e professionale alle famiglie  e offrendo garanzie alle lavoratrici che vengono contrattualizzate e formate.

"L’offerta di prestazioni in nero si è accentuata in questi anni anche a seguito della crisi e della conseguente esigenza delle famiglie  di ricercare soluzioni di assistenza meno onerose seppur meno specializzate, ma - sostengono dall'associazione di categoria - questo non deve costituire una giustificazione. L’appello è perciò  rivolto agli organi preposti affinchè intensifichino i  controlli, sia nel campo domiciliare che in quello dell’assistenza nelle strutture, pur nella consapevolezza  che in questo mondo, molto frammentato e  prevalentemente sommerso, l’attività di controllo sia difficoltosa".

“Chi opera regolarmente chiede di lavorare nella legalità e ad armi pari – sottolinea Confcooperative – le nostre cooperative sociali  sono costantemente penalizzate da pesanti sacche di irregolarità in cui il confine tra l’utilizzo di un aiuto occasionale e il lavoro in nero è molto labile. Si vedono costantemente erodere i margini economici solo perché hanno scelto di erogare un servizio professionale qualificato e sicuro, mentre aumentano i servizi prestati senza regolare emissione di fattura o da personale non contrattualizzato”.
Il problema del lavoro irregolare nel badantato viene rilanciato dalla Cooperativa sociale Abbracci che a Forli opera da 10 anni  nell’ambito dell’ assistenza domiciliare e dei servizi per anziani, ammalati e disabili. La cooperativa sociale  è l’unica sul territorio forlivese ad essere specializzata nell’assistenza continua e personalizzata nel settore dell’home care e occupa in prevalenza donne.

“Quando è partita la cooperativa  ha contribuito alla regolarizzazione di molte badanti, dando loro anche la possibilità di qualificarsi con appositi corsi, e da anni continua a offrire un’opportunità lavorativa contrattualizzata a lavoratrici che il mondo del lavoro tende a emarginare – dichiara il presidente Giuliano Cortesi  -. Purtroppo la concorrenza del lavoro nero è aumentata e i controlli non sempre sono sufficienti.  Noi abbiamo scelto di dare risposte sicure e garanzie sia agli assistiti che alle lavoratrici. Ma  è sempre più difficile combattere l’irregolarità ”.

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