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Cronaca

Beni culturali, il Palazzo del Merenda inserito nella "Lista rossa" di Italia Nostra

Il Palazzo è in molta parte chiuso dal 2012, nonostante vi siano tuttora presenti la Biblioteca con le importanti sezioni dei Fondi Antichi e delle Raccolte Piancastelli

Uno dei simboli della cultura forlivese, il Palazzo del Merenda, è stato inserito da Italia Nostra nella “Lista rossa”, lo strumento attraverso il quale l’Associazione raccoglie le segnalazioni, provenienti dalle sezioni del territorio e da cittadini attenti e responsabili, di beni comuni o paesaggi in abbandono o bisognosi di tutela, centri storici, borghi, castelli, monumenti in pericolo. Ex Casa di Dio, l’edificio venne costruito dall’architetto Giuseppe Merenda nel 1720 con la struttura a crociera tipica dell’architettura ospedaliera italiana del Rinascimento, replicata in periodo barocco con accorgimenti tecnologici e spaziali di grande respiro.

Dismessa la funzione ospedaliera nel 1914, venne utilizzato per le “Esposizioni Romagnole Riunite” (1921), dando in seguito origine alla sede degli Istituti culturali della città (Musei e Biblioteca). Con la destinazione a Musei del convento di San Domenico e l’apertura di Palazzo Romagnoli come sede gestionale ed espositiva, alcune importanti collezioni e sezioni della Pinacoteca vi sono state trasferite.

Il Palazzo è in molta parte chiuso dal 2012, nonostante vi siano tuttora presenti la Biblioteca con le importanti sezioni dei Fondi Antichi e delle Raccolte Piancastelli, gran parte della Pinacoteca, il Museo Archeologico, già chiuso dal 1996, quello Etnografico (fra i più importanti d’Italia con il Pitrè di Palermo), l’Armeria Albicini e i depositi. Fino all’emergenza coronavirus erano accessibili parte della Biblioteca e, su prenotazione, il solo salone principale della Pinacoteca.

"Lo stato in cui versa attualmente l’edificio è preoccupante", evidenziano in una nota da "Italia Nostra", e l’allarme lanciato dall'associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali riguarda "anche il ricco patrimonio artistico e bibliotecario conservato all’interno del Palazzo, che potrebbe essere messo a repentaglio dalla prolungata chiusura". Viene spiegato: "Dopo i parziali lavori di consolidamento di solai e di restauro di alcune decorazioni delle sale della Biblioteca, infatti, manca tuttora un progetto complessivo di recupero e un programma di interventi che ripensi gli spazi di uno dei luoghi della cultura più importanti della nostra città".

In queste settimane di emergenza sanitaria Italia Nostra ha inoltre lanciato la Giornata Virtuale dei beni in pericolo (1-2 maggio 2020) e ha intrapreso una serie di iniziative per far conoscere al pubblico i 48 monumenti inseriti a livello nazionale nella Lista Rossa 2020. Per l’intero mese in corso i canali social e ufficiali dell’Associazione proporranno un viaggio virtuale in Italia alla scoperta di tesori nascosti "che necessitano di attenzioni e cura, una campagna che non si limita ad elencare siti in pericolo, ma propone soluzioni per il loro recupero, per contribuire alla ricostruzione non solo materiale, ma anche sociale del Paese". In tal modo, viene spiegato, "Italia Nostra intende inserirsi nel dibattito nazionale indicando un percorso virtuoso e sostenibile, mettendo al centro di ogni azione quello che tutto il mondo ci invidia: la bellezza".

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