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Oltre mille parti nel 2023, la Ginecologia di Forlì attrae le neo mamme. Il segreto? "Priorità ai rapporti umani e nuovi servizi"

L'INTERVISTA - Nascite in aumento al "Morgagni-Pierantoni", un motivo di soddisfazione per Luca Savelli, primario dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia del nosocomio di via Forlanini

L'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì è tornato a superare quota mille nascite nel 2023, con 1.010 parti (537 maschi e 473 femmine), con Edoardo l'ultimo nato dell'anno appena concluso. Non accadeva dal 2018, quando i primi vagiti furono 1.126. Da li in poi è seguito periodo di decrescita: 925 neonati venuti alla luce nel 2019, 887 nel 2020 e 862 nel 2021, biennio condizionato dall'epidemia da covid-19. Nel 2022 l'inversione di rotta, con 993 lieti eventi e otto parti gemellari. Un motivo di soddisfazione per Luca Savelli, primario dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia del nosocomio di via Forlanini. 

VIDEO - Oltre mille nati: "Qui aumentiamo, segno di fiducia verso la nostra Ostetricia"

Dottor Savelli, in un'intervista rilasciata a ForlìToday nel maggio del 2021 in merito ad un calo della natalità suggerì alle future mamme "di guardare con ottimismo al futuro e di non aver paura di mettere al mondo un figlio, anche a costo di dover far sacrifici per la carriera e la realizzazione professionale". Il 2023 si è chiuso con un aumento delle nascite nel nosocomio forlivese. Come interpreta questo dato?
"Il fatto che per il secondo anno di seguito si sia verificato un aumento del numero di nascite a Forlì non è dovuto al fatto che le donne residenti nel territorio comunale facciano più figli, in quanto il tasso di natalità e di fecondità sono costanti se non in lieve calo, ma testimonia la fiducia della popolazione del territorio verso il proprio ospedale e questa Unità Operativa e la "attrattività" che siamo riusciti a ottenere verso pazienti residenti in altri territori".

Da quando "ha preso le chiavi" del Padiglione Vallisneri ci sono stati molti progressi per il reparto di Ginecologia ed Ostetricia. Ci può riassumere i principali?
"Direi che la triade passione-cultura e lavoro di squadra possa sintetizzare il lavoro fatto in questi due anni e mezzo. Una serie di piccoli cambiamenti che ha coinvolto il personale medico (ginecologi, pediatri e anestesisti), le ostetriche e le infermiere. Con una peculiare attenzione a gestire ogni donna con empatia, avendo cura della persona e non del caso clinico. Da tempo la Unità Operativa di Forlì si era caratterizzata per la promozione della fisiologia del parto, e da quando è stata unita a quella di Faenza si è proceduto ancora di più in questa direzione. Inoltre abbiamo attuato molteplici piccoli cambiamenti della organizzazione del lavoro, abbiamo aperto ambulatori dedicati alla oncologia ginecologica, con particolare interesse alla prevenzione oncologica, è stato potenziato il servizio di fisiopatologia della riproduzione, e svolto una chirurgia sempre più endoscopica e mini invasiva".

Su quanti medici può contare l’unità operativa?
Quattordici medici a Forlì e otto medici a Faenza

Cosa viene apprezzato in particolar modo dalle pazienti?
"La cura della persona e non solo della malattia, il rapporto umano, oltre sicuramente agli elevati standard di assistenza che vanno dalla chirurgia robotica alla diagnostica ecografica di secondo livello".

Sempre più mamme scelgono il travaglio in acqua. Come mai?
"C'è curiosità ed interesse verso le metodiche "non farmacologiche" di contenimento del dolore in corso di travaglio di parto; a Forlì ed a Faenza è possibile scegliere fra tutte le possibilità che comprendono il travaglio in acqua, l'aromaterapia e la musicoterapia".

Tra le novità anche il ciclo di appuntamenti "Nascere a Forlì". Qual è stato il riscontro?
"Le confermo che la fiducia e la stima verso il nostro punto nascita sono testimoniati anche dal numero crescente di coppie che partecipa agli incontri che organizziamo per spiegare le modalità di accesso agli ambulatori ostetrici e di assistenza al travaglio di parto. Gli appuntamenti hanno cadenza mensile e si tengono al terzo piano del padiglione Valsalva, vi partecipano circa 50 coppie di futuri genitori ogni volta".

Tra i momenti importanti del 2023 la nascita nel cuore della notte dell'alluvione della piccola Iris. C'era anche lei in sala parto e ha commentato quell'evento al Tg1 come "Un notte di angoscia da una parte, ma anche di speranza dall'altra"....
"Sono certo che non dimenticherò mai quei giorni in cui abbiamo lavorato continuativamente senza poter uscire dall'ospedale a causa dell'alluvione. Diciamo che come per tante figure professionali anche medici ostetriche ed infermiere hanno dato il proprio contributo per il benessere di tutti e per garantire la continuità di un servizio pubblico".

C'è anche chi diventa genitori con la procreazione medicalmente assistita. In Italia, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, il numero di nati grazie alla PMA si attesta al 2,8% del totale. Qual è la situazione a Forlì?
"Forlì non si discosta dai dati ufficiali, anche se questi sono sicuramente sottostimati, perché basati su quanto riferito dalle coppie e una quota di queste preferiscono ancora non far sapere di aver seguito una terapia per la sterilità". 

Cosa si augura per il 2024?
"Mi auguro che vengano messe in atto efficaci misure di politica sanitaria e di incentivi anche fiscali in modo da promuovere la natalità in Italia in modo da contrastare il trend demografico che vede un costante invecchiamento della popolazione. Se così non fosse subiremo gravi ricadute sociali economiche e sanitarie nel prossimo futuro".
 

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