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Cronaca

"Aderiamo al modello della famiglia tradizionale", progetto bloccato. Il Comune: "Polemica strumentale"

La nuova giunta di Forlì ha bloccato un progetto già finanziato contro la violenza di genere e le discriminazioni per orientamento sessuale. A protestare è "Un secco no"

La nuova giunta di Forlì ha bloccato un progetto già finanziato contro la violenza di genere e le discriminazioni per orientamento sessuale. A protestare è "Un secco no", un'associazione di promozione sociale che opera da quattro anni nel territorio di Forlì. Lo spiega in una nota l'associazione: "A tal fine, nel dicembre 2018 il Comune di Forlì ci ha invitato ad aderire al progetto che stava predisponendo in risposta al Bando della Regione Emilia-Romagna per attività rivolte alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere, redigendo delle proposte di attività per l'anno 2019. Il progetto, che si avvaleva della collaborazione anche di altre sette realtà del territorio, è stato approvato dalla Regione Emilia Romagna e, successivamente, dal Comune di Forlì con delibera di Giunta 141 del 16 aprile 2019".

"L'attività formativa, dal titolo "Prevenzione e contrasto alle violazioni dei diritti umani e alle diverse forme di prevaricazione legate al genere e all'orientamento sessuale", prevedeva una formazione psicologica e giuridica agli operatori del Comune di Forlì e delle associazioni interessate su queste tematiche. Abbiamo atteso invano, tra giugno e settembre che il Comune di Forlì ci comunicasse le date di avvio delle attività formative. Solamente il 9 ottobre 2019 siamo stati ricevuti a colloquio dall’Assessora alle Pari Opportunità Andrea Cintorino, la quale ha confermato il proseguimento del progetto, salvo poi avviare una istruttoria di approfondimento per la Giunta che si è conclusa con la comunicazione del 28 ottobre in cui vene comunicato 'Progetto non autorizzato perché questa amministrazione aderisce, in coerenza con il programma elettorale, ad un modello di famiglia tradizionale'".

Quindi la protesta: "Con questa laconica e quanto meno sconcertante "motivazione" sono così liquidati gli sforzi di una rete di associazioni e servizi del territorio nell'imminenza della realizzazione delle attività proposte, arrivando al punto di ostacolarle, e facendo perdere fondi regionali già assegnati. Ci chiediamo dunque in che modo contrastare le discriminazioni possa turbare un modello familiare. Ci chiediamo inoltre come una delibera comunale possa essere disattesa senza un atto di eguale valore, trattando decisioni che meritano una motivazione nei confronti della cittadinanza. A questo proposito solleciteremo una verifica alla regione Emilia-Romagna per capire se e quando ci siano state comunicazioni da parte del Comune di Forlì per la rimodulazione del progetto. Ricordiamo alla giunta forlivese che, a prescindere dal programma elettorale, il Sindaco ha giurato sulla nostra Costituzione, che all'articolo 3 sancisce il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

"Ci rivolgiamo quindi alla nostra città, alla Regione Emilia-Romagna promotrice di questo bando, ci appelliamo ad ogni persona sensibile, per fermare questa deriva anacronistica e discriminatoria operata dagli amministratori di Forlì, che dovrebbero al contrario promuovere l'inclusione sociale e una cultura del rispetto e della valorizzazione delle diversità", conclude la nota.

La replica

Non ci sta a questa impostazione l'assessore alle Pari opportunità Andrea Cintorino: "Prima di tutto vorrei precisare che questa Giunta non impedisce assolutamente lo svolgimento delle attività di questa associazione che, come già sottolineato, ha ricevuto legittimamente il contributo della Regione Emilia Romagna. Poi, al contrario di ciò che strumentalmente affermano queste sigle, noi non soltanto stiamo sempre dalla parte di chi è vittima di violenza e discriminazione, ma agiamo concretamente, nei fatti e con le iniziative contro la violenza di genere e a favore delle categorie protette.  È assolutamente falso che la Giunta Zattini non promuova una battaglia globale contro gli abusi subiti dalle fasce di popolazione più a rischio, soprattutto donne e bambini. Noi siamo sempre, in ogni momento, al fianco di chi subisce violenza".

"Una cosa è certa; questa amministrazione si è espressa con orgoglio a favore della vita e della famiglia costituzionalmente riconosciuta e lo ha ribadito, in tempi non sospetti, nella stesura del proprio programma elettorale. Anche per questo i forlivesi ci hanno votato. La famiglia è il fulcro e il futuro della società italiana e principio di ogni ordinamento sociale. Rispettiamo chi la pensa diversamente e mai ci permetteremmo di definirlo “sconcertante” o di apostrofarlo con parole delegittimanti. La violenza verbale non ci appartiene. Spiace constatare che invece qualcuno se ne serva per sminuire chi abbraccia modelli diversi dai loro ma che, a nostro avviso, sono altrettanto rispettabili",conclude Cintorino. 

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