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Cronaca

Bocciata la mozione contro la chiusura della Polizia Postale, il Sap: "Incomprensibile"

“Ciò che è avvenuto a Forlì, osiamo dire, rappresenta un caso unico in Italia. A Forlì qualcuno forse ancora non ha capito o si è fidato delle persone sbagliate"

Il Sap, il sindacato autonomo di Polizia, critica il Consiglio comunale sul mancato sostegno alla polizia postale: “Nella seduta del 12 luglio del Consiglio Comunale di Forlì, la mozione di sostegno e di difesa della sezione forlivese della Polizia Postale è stata inspiegabilmente respinta con motivazioni che ci hanno lasciato senza parole. Anzi, dai relatori della maggioranza è stata addirittura auspicata”, scrive  il Segretario Provinciale Roberto Meloni.

“Ciò che è avvenuto a Forlì, osiamo dire, rappresenta un caso unico in Italia. Ricordiamo infatti che solo qualche giorno fa, nella limitrofa provincia di Rimini, l’On. Tiziano Arlotti del PD ha sentito il bisogno di scrivere al Capo della Polizia Gabrielli per chiedere di tutelare la Sezione di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni riminese garantendo un adeguato organico. Nel contempo l’On. Giulia Sarti del M5S ha ritenuto di depositare presso la Commissione Affari Costituzionali una risoluzione contro un depotenziamento continuo della medesima Sezione riminese. Premesso questo risulta chiaro che a Forlì qualcuno forse ancora non ha capito o si è fidato delle persone sbagliate. Ci permettiamo infatti di ricordare che il progetto di chiusura di oltre 70 Sezioni di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, mantenendo in vita unicamente i Compartimenti che normalmente si trovano nei capoluoghi di Regione, è vecchio di anni ed era nato con la “spendig review”. La dura opposizione del SAP aveva consentito, almeno all’inizio, l’abbandono da parte del Governo di tale disegno. Oggi, in realtà, le temiamo che le chiusure stiano avvenendo in maniera subdola attraverso un progressivo indebolimento degli uffici attuato mediante trasferimenti e mancate sostituzioni del personale. Questo è un dato di fatto”.

“Purtroppo non abbiamo, allo stato dei fatti, alcuna notizia di un progetto di annessione alle Squadre Mobili, posto che la cosa non ci vedrebbe per nulla d’accordo. Per dirla chiaramente, temiamo si tratti unicamente di chiacchiere. Ovvio che invitiamo chiunque abbia informazioni diverse, supportate da documentazione che le attestino, a condividerle. In questo senso invieremo presto una missiva al Consigliere Mario Peruzzini per avere delucidazioni.  In un periodo storico in cui il Ministro degli Interni invita gli appartenenti alle forze dell’ordine a girare armati persino fuori dal servizio, vista l’incombente minaccia terroristica, riteniamo folle acconsentire che vengano chiusi presidi posti a tutela della sicurezza collettiva. Sarebbe come arretrare di fronte al nemico”.

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