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Cronaca

Boschetto alla Cava, il vivaista getta la spugna: "Sogno irrealizzabile"

“Vorrei chiedere a tutti voi di accettare che il 'Quasi bosco di città' della Cava rimarrà solo un sogno"

“Vorrei chiedere a tutti voi di accettare che il 'Quasi bosco di città' della Cava rimarrà solo un sogno,  un sogno che magari potrà essere occasione di creare veri "boschetti di città" in altri spazi, senza dover danneggiare chi è proprietario del terreno (e su cui ha anche pagato tasse di sua tasca) e chi ci ha lavorato per 30 anni (anch'esso pagando tutta la gestione). Grazie a tutti coloro che ci hanno provato, Sono quello maggiormente dispiaciuto di non essere riuscito a mantenere il boschetto”: è quanto dice Stefano Silvestroni, il vivaista che ha fatto un appello per salvare un boschetto di circa un ettaro, frutto della dismissione di parte della sua attività da vivaista, cresciuto su un terreno preso in affitto e che ora va restituito al proprietario nella condizione iniziale.

Spiega sconsolato: “Ho proposto e spinto molto affinché venisse conosciuta l'esistenza di questo, come l'avevo definito, 'Quasi un bosco in cittàì. Una realtà sconosciuta a tanti, una realtà che è piaciuta a tutti, una realtà che è diventata interesse per molti (alcuni forse per fini personali...), una realtà che ha iniziato a creare urti e tensioni, con dichiarazioni pesanti”.

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