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Cronaca

Calano le risorse: i chirurghi si incontrano per ripensare la sanità garantendo la qualità

"Uno dei primi punti che affronteremo sarà la necessità di rivedere l’attuale assetto", conferma Alberto Zaccaroni, direttore di Chirurgia Endocrina Ausl Forlì e coordinatore Acoi Romagna

Professionisti, responsabili del servizio sanitario regionale, direttori generali, e cittadini insieme per disegnare un nuovo modello di sanità. E’ quanto accadrà venerdì, a Bologna, in occasione del convegno regionale Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri italiani) Emilia-Romagna, in programma a partire dalle 8 nella sala conferenze del palazzo dell’Archiginnasio (piazza Galvani, 1). Tema dell’incontro “Chirurgia: mito media realtà”, un titolo dietro cui si cela, nell’ambito di una riflessione sulla figura del chirurgo, un ragionamento a tutto campo sulla sanità di oggi e domani, con l’obiettivo di studiare una riorganizzazione del sistema che consenta di conservare prestazioni di qualità a fronte di minori risorse.

«Uno dei primi punti che affronteremo sarà la necessità di rivedere l’attuale assetto – conferma Alberto Zaccaroni, direttore di Chirurgia Endocrina Ausl Forlì e coordinatore Acoi Romagna – bisogna ripensare la rete ospedaliera, favorendo concentrazioni per patologie e trovando una nuova vocazione per gli ospedali più piccoli, privi di un numero d’interventi tale da garantire la clinical competence; il bene del cittadino non è avere un nosocomio a due passi da casa, ma un presidio in grado di offrire risposte appropriate e di qualità».

Nello stabilire quale strada intraprendere, non si può prescindere da un’analisi dei risultati, come quelli forniti dal programma nazionale Esiti. «Non sono delle pagelle, ma servono per ricavare indicazioni utili, rappresentano uno strumento di miglioramento. Per noi chirurghi sono fondamentali, perché ci consentono di valutare come lavoriamo e calibrare di conseguenza le nostre azioni. Ad esempio, è in base all’esito di un determinato numero d’interventi che possiamo decidere se, per un paziente fragile, può valere o meno la pena essere sottoposto a operazione chirurgica. Ecco, le risultanze del programma Esiti ci aiutano a scegliere la soluzione migliore per garantire la qualità di vita del malato». Alla luce di tutto questo, è necessario stringere un nuovo patto fra medico e cittadino.

«Assistiamo a un aumento esponenziale dei contenziosi perché la gente da noi si aspetta la guarigione completa, invece ci sono dei limiti. Purtroppo, è passata l’idea che grazie alla tecnologia oggi tutto sia possibile, in realtà, la variabile paziente resta importante, l’esito dipende dalla complessità del malato. Bisogna che i cittadini se ne rendano conto, altrimenti rischiamo di finire nel circolo vizioso di una medicina difensiva che, nell’attuale contesto, non è neppure economicamente sostenibile».

L’obiettivo, in definitiva, è promuovere una nuova filosofia sanitaria. «Gli operatori devono capire che l’analisi dei risultati è necessaria per migliorare, i pazienti che in sanità non sempre uno più uno fa due, perché esistono molteplici variabili; su queste basi, va creato un nuovo rapporto». Per questa ragione, il convegno Acoi riunirà tutti gli attori potenzialmente interessati: professionisti, in particolare chirurghi, provenienti da tutta l’Emilia-Romagna, responsabili organizzativi del servizio sanitario regionale, come Eugenio Di Ruscio, responsabile Servizi Presidi Ospedalieri dell’Emilia-Romagna, e Tiziano Carradori, Direttore generale Sanità e Politiche sociali dell’Emilia-Romagna, Direttori generali, fra cui Francesco Ripa di Meana, Direttore generale Ausl Bologna, e Licia Petropulacos, Direttore generale Policlinico di Modena, rappresentanti dei cittadini, con l’intervento di Vincenzo Stancanelli, presidente Fondazione Chirurgo Cittadino, e sindacati, visto che parteciperà Giambattista Catalini, vice-segretario Fes-Med. Presidenti del convegno sono il dott. Giampiero Ucchino, coordinatore Acoi Emilia, e il dott. Alberto Zaccaroni, coordinatore Acoi Romagna.

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