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Cronaca Carpena-Magliano

Campo di golf di Magliano: gli ambientalisti duri contro l'ampliamento

La presidente dell'associazione I Meandri, Paola Centofanti, entra nel merito dell'ampliamento dell'attuale impianto "I Fiordalisi" di Magliano, "che passerebbe da 9 a 18 buche

La presidente dell'associazione I Meandri, Paola Centofanti, entra nel merito dell’ampliamento dell’attuale impianto “I Fiordalisi” di Magliano,  “che passerebbe da 9 a 18 buche, lo sviluppo di un’area ricettivo - ricreativa e la costruzione di villini in moltiplicando, appaiono situazioni poco consone, rispetto gli obiettivi di salvaguardia e miglioramento che l’Europa ha condiviso per quanto concerne i SIC (Siti Importanza Comunitaria) e la relativa rete Natura 2000, entro il cui perimetro ricadono molte delle opere citate”.

“Il compromesso fra le esigenze di un’attività sportiva e il rispetto dell’ecosistema  in aree naturali protette è sicuramente possibile.  - scrive Centofanti -  I motivi di dissenso e di viva e vibrante preoccupazione, rispetto il progetto, si possono sintetizzare nei seguenti punti: l’amministrazione forlivese, che in altri frangenti si sta mostrando capace d’interpretare le moderne esigenze del nostro territorio (l’ottimo lavoro svolto nel settore dei rifiuti o dell’efficienza energetica) non mostra analoga sensibilità per il nostro Parco Fluviale. La sua importanza ecologica, la ricchezza di specie e la felice collocazione territoriale, in qualunque Paese europeo sarebbero valorizzate.  Il Parco fluviale del Ronco possiede tutte le potenzialità per offrire ai cittadini, alle scuole e alle associazioni, luoghi assai diversi dalla trita logica da “campo sportivo - parco urbano”. A titolo informativo, la richiesta di luoghi “selvaggi”, poco noti, ricchi di storia e dotati di somma valenza enogastronomica, soprattutto, se ben collegati, è in forte crescita in tutta Europa, eppure i  nostri amministratori non denotano una tale consapevolezza”.

“Le nuove buche sono progettate a breve distanza da specchi lacustri (laghi Foma e Golf), luoghi che, come è noto, costituiscono una formidabile fonte di biodiversità con l’aggravante, dichiarata, di distruggere, per sempre, habitat censiti dalla regione Emilia – Romagna e ritenuti prioritari in sede europea.  - prosegue la presidente dell'associazione - Ciò, rappresenta un fatto di notevole gravità, anche perché in questi anni le nove buche, già attive, si sono divorate altri habitat, ricchi di specie rare, probabilmente perdute per sempre. Perché non collocare le buche a breve distanza, in terreno agricolo dove l’impatto sarebbe infinitamente minore? Il protocollo nazionale d’intesa fra la Federazione Italiana Golf e le associazioni ambientaliste al 4°punto afferma: “salvaguardare le aree naturalistiche e paesaggistiche, integre e di pregio, compresi i siti natura 2000 (SIC E ZPS).” Ovvio e palese, si dirà, se non fosse che si vuole andare in direzione opposta”.

“Il lago Foma è considerato una riserva strategica di acqua pura e cristallina in collegamento con le falde acquifere del territorio; mentre ora gode di una progressiva e benefica rinaturalizzazione, con l’accerchiamento di nuove buche sarà esposto a rischi di inquinamento di varia natura. Anche gli impianti golfistici a basso impatto, ricorrono a un‘elevata intensità di prodotti chimici di sintesi, senza dimenticare un forte consumo idrico. Altro aspetto negativo è legato alla realizzazione di edifici a funzione ricettivo –  ricreativa in zona di tutela fluviale in quanto aree esondabili. Insomma, mentre le tendenze europee assicurano ai fiumi aree di esondazione sempre più ampie, a Forlì si vuole costruire a due passi dal fiume per poi innalzare argini sempre più alti e innaturali. I documenti auspicano “una vera e propria progettazione partecipata, che possa coinvolgere i vari attori in un gruppo di lavoro: quali? Anzi, un documento prodotto dal tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì, che raccoglieva preoccupazioni condivise e richieste per ridurre l’impatto ambientale dell’opera, non è stato minimamente preso in considerazione”.

Anche Sauro Turroni dei Verdi interviene: "Un'ennesima svendita del territorio sta per avvenire a Forlì, in un luogo che dovrebbe essere salvaguardato per la sua valenza ambientale, in un luogo che i cittadini hanno cominciato a conoscere come il costituendo Parco Fluviale del Ronco, che comprende il Sito di Interesse Comunitario SIC, denominato Meandri del Fiume Ronco. Inizia infatti in questi giorni il percorso autorizzativo di un complesso progetto che, con la scusa dell’ampliamento a 18 buche del campo di Golf Fiordalisi, come  cavallo di Troia, e di sistemazioni di arginature e altre opere idrauliche e alcuni percorsi ciclopedonali, prevede un'enorme colata di cemento in piena campagna. Si tratta di una volgare speculazione edilizia, decine e decine di appartamenti residenziali, un albergo di oltre 130 metri di lunghezza, parcheggi, nuove strade: un nuovo quartiere affacciato sul lago FOMA, dove oggi esiste solo campagna".


 

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