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Cronaca

Cani al parco, continua la protesta: "Cartelli di divieto irregolari e impugnabili giuridicamente"

Il gruppo sottolinea come stia attendendo una risposta da parte dei vigili urbani relativamente alla origine del divieto di accesso al Parco Urbano: "Nel regolamento del verde non ci sono specifiche regole per il parco in questione. Nessuno dei cartelli divieto reca i riferimenti (obbligatori per legge) che impongono il divieto stesso"

Il gruppo Facebook "A passeggio con il mio migliore amico Forlì” continua la protesta, e annuncia che l'appuntamento fuori dal Parco Urbano diventa a cadenza settimanale, ogni venerdì sera, per chiedere che agli amici a 4 zampe sia garantito accesso libero a tutti  i parchi della città. Il gruppo sottolinea come stia attendendo una risposta da parte dei vigili urbani relativamente alla origine del divieto di accesso al Parco Urbano: “Nel regolamento del verde non ci sono specifiche regole per il parco in questione. Nessuno dei cartelli divieto reca i riferimenti (obbligatori per legge) che impongono il divieto stesso, risultando quindi irregolari ed impugnabili giuridicamente nelle sedi competenti”.

“La cartellonistica che indica alcune regole di comportamento del parco (presente in ogni accesso) è stata evidentemente modificata. E' stato applicata una copertura adesiva che indica il divieto di accesso ai cani; un adesivo verde copre le regolamentazione dell'accesso dei cani all'interno del parco. Questa modifica sembra essere anch'essa irregolare in quanto non reca le indicazioni di legge”, si legge sulla pagina Facebook.

IL REGOLAMENTO - “L'ultima versione del regolamento del Verde comunale, che risale al 2011 – ha spiegato a ForliToday Gian Luca Laghi – stabilisce che sia facoltà della giunta individuare parchi e giardini nei quali i cani, anche al guinzaglio, possano entrare. Nello stesso viene anche stabilito che, anche dove i cani possono entrare, debbano comunque tenersi ad almeno 20 metri di distanza dalla aree gioco. Di fatto la giunta ha dovuto risolvere la diatriba tra genitori con bambini e padroni con cani. A quel punto si è deciso che nelle aree di sgambamento per cani i bambini non possano accedere, mentre in alcuni parchi non possano accedere i cani, anche se, come accade ad esempio in quello di via Bengasi,  alcune aree verdi sono state parzialmente aperte con percorsi dedicati ai cani. Questo anche perchè non esiste una normativa nazionale di riferimento. Per quanto riguarda il Parco Urbano, area dove in tanti si stendono sull'erba, anche se i padroni raccolgono le deiezioni dei loro animali, resta il problema della pipì"

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