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Martedì, 30 Aprile 2024
Carcere

Carcere di Forlì, il dossier dell'associazione Antigone promuove l'attività formativa. "Ma limiti su strutture e area sanitaria"

"Il dossier intende restituire la fotografia dello stato attuale dei dieci istituti penitenziari per adulti presenti in regione e dell'istituto per minorenni di Bologna", spiega Giulia Fabini, presidente Antigone Emilia-Romagna

Presentato in anteprima il dossier relativo all'attività di osservazione delle condizioni di detenzione nelle carceri dell'Emilia Romagna svolta dall'Associazione Antigone Emilia Romagna e relativa alle visite effettuate nel corso del 2023. "Il dossier intende restituire la fotografia dello stato attuale dei dieci istituti penitenziari per adulti presenti in regione e dell'istituto per minorenni di Bologna - spiega Giulia Fabini, presidente Antigone Emilia-Romagna -. L’incremento generale delle persone detenute nell’anno 2023 (da 3407 a 3572, dati ufficiali al 31 dicembre) sfiora il 5%, portando la regione Emilia Romagna a un tasso di sovraffollamento pari al 120%, contro il 117.5% del tasso nazionale medio. Gli istituti più sovraffollati sono Bologna (163.5%), Ferrara (156.5%) e Modena (137%), mentre altri istituti si collocano in pari con la capienza prevista o perfino al di sotto di questa soglia (Piacenza, Reggio Emilia, Castelfranco Emilia)".

"In questo report vogliamo, però, rimarcare una cosa che diciamo da tempo: le condizioni di detenzione non dipendono solo dal numero delle persone ristrette e dalle loro caratteristiche, ma anche da come queste sono ristrette, cha a sua volta dipende anche dal dove - continua Fabini -. Il come della detenzione varia da istituto a istituto (alcuni a vocazione trattamentale mentre altri si configurano come punitivi), e all’interno dello stesso istituto può variare da sezione a sezione. L'attività di monitoraggio ha messo in luce che l’orientamento di alcune prigioni sta virando verso un irrigidimento delle condizioni di detenzione, come nei casi di Reggio Emilia e Bologna. Per quanto riguarda le sezioni, l'attività di monitoraggio si è focalizzata sulla riorganizzazione della Media Sicurezza in regione, con l'applicazione della circolare n. 3693/6143 del 18 luglio 2022 del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Questa è volta a suddividere le sezioni della Media Sicurezza in “ordinarie”, a “trattamento intensificato” e "ex art. 32", differenziandole sulla base di una graduazione tra detenuti considerati più o meno meritevoli di trattamento".

La situazione nel carcere di Forlì

Il carcere di Forlì si trova all’interno della Rocca di Rivaldino. La visita dell'associazione risale al 6 dicembre, quando si trovavano detenute 147 persone detenute su una capienza regolamentare di 180 posti. "Va peraltro considerato che al momento della visita un’ala del terzo piano risultava inagibile a causa dei danni da infiltrazioni conseguenti all’alluvione di maggio 2023", si legge nella relazione. L'istituto si compone di una sezione di media sicurezza maschile disposta su tre piani, una sezione per detenuti “protetti” in quanto autori di reati sessuali, una sezione per detenuti prossimi alla liberazione, ammessi al lavoro esterno e semiliberi e una delle cinque sezioni femminili presenti in regione (al momento della visita si trovavano dietro le sbarre 15 donne).

"Anche a Forlì - prosegue la relazione - è stata data attuazione alla circolare sulla riorganizzazione della media sicurezza e dunque è stata individuata una sezione a trattamento ordinario (il primo piano della media sicurezza, dove, al di fuori della eventuale partecipazione alle attività, garantita per otto ore al giorno, le celle rimangono chiuse), mentre il resto dell’istituto (sezione Oasi, Orizzonti, femminile e i piani secondo e terzo della media sicurezza) è a trattamento intensificato e dunque le celle rimangono aperte per almeno otto ore al giorno e permettono libertà di movimento all’interno della sezione".

Nel documento viene specificato come "pur a fronte di evidenti limiti strutturali dovuti alla vetustà dell’edificio (le celle sono piuttosto anguste e le finestre sono piccole e schermate, mancano le sale della socialità nelle sezioni e non ci sono spazi adibiti a palestre), l’offerta trattamentale appare particolarmente ricca (anche sotto il profilo della formazione professionale e degli sbocchi lavorativi) e tutti gli spazi presenti, per quanto limitati, sono sfruttati per lo svolgimento delle diverse attività. Da quest'anno sono ripresi anche il corso di scuola media e il biennio di scuola superiore precedentemente sospeso per mancanza di insegnanti del Cpia".

"Seppur migliorata, rimane delicata la situazione dell’area sanitaria - viene rimarcato -: l’istituto di Forlì è infatti l'unico tra quelli romagnoli ad assicurare
la copertura sanitaria h24 e questo implica un’elevata presenza di detenuti con problemi sanitari cronici che vi vengono trasferiti da tutta la Romagna. Tuttavia, la carenza di personale medico non consente sempre di coprire i turni di guardia: in questi casi si verifica il ricorso “esterno” delle guardie mediche per la continuità assistenziale".

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